mercoledì 24 febbraio 2016

ADEPT - Sleepless review

"Sleepless" 

Release Date19 February 2016

Label: Napalm Records 

Country: Sweden

Genre: post hard core

Track List:
Black Veins
Wounds
Dark Clouds
Carry the Weight
Rewind the Tape
Down and Out
The Choirs of Absolution
Lights
The Sickness
Sleepless

L’alternanza di alti e bassi nella vita non solo influenza le nostre scelte, ma va anche ad intaccare la parte più vera di noi stessi, alterandone l’aspetto. Gli svedesi Adept ne hanno passate talmente tante, nel corso della loro carriera, che sarebbe davvero troppo aspettarsi una band statica e immutabile.

Sleepless” gioca col chiaro-scuro dei raggi del sole che filtrano attraverso le persiane socchiuse, il risveglio dei sensi che mostrano al mondo la loro fragilità prima di prendere coscienza di se stessi. 

Possiamo chiamarla prova di orgoglio, mossa strategica o più semplicemente voglia di suonare la propria musica preferita, ma in ogni caso rimane il fatto che un disco debba innanzitutto catturare l’attenzione.  Purtroppo il quarto album del quintetto di Trosa è composto da troppe tracce che barcollano su se stesse e non riescono a concederci il beneficio del dubbio per proseguire l’ascolto.

L’album vorrebbe almeno accarezzare gli apici straordinari dell'ultimo capolavoro dei Lamb Of God “Sturm Und Drang” ed arruffianarsi la parte più sbarazzina dei Bring Me The Horizon, ma finisce per respirare l’aria malsana di moltissime band metalcore prive di originalità. Una stanza affollata in cui si cerca inutilmente di assottigliare, con un rimpasto di cori sfumati e rudimenti di metal progressivo, il divario tra gli Adept di un tempo ed il resto del mondo.

Tra i brani che provano ad emergere, merita sicuramente un plauso “The Choirs of Absolution”, che prova a sistemarsi almeno emotivamente vicino ai Glassjaw  di Worship and Tribute, risollevando le sorti di un album troppo vicino a diventare l’antitesi della gruppo che l'ha creato.

5.5/10
Michela (Anesthesia)


Line Up:
Robert Ljung (Vocals)
Jerry Repo (guitars) 
Filip Brandelius (bass) 
Gabriel Hellmark (drums)  
Gustav Lithammer (guitars)


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