giovedì 16 febbraio 2017

NAILED TO OBSCURITY - King Delusion

"King Delusion"

Release Date: on 3rd February 2017

Label: Apostasy  Records

Country: Germany

Style: melodic doom death

Tracklist:
1.King Delusion
2.Protean
3.Apnoea
4.Deadening
5. Memento
6.Uncage My Sanity
7.Devoid
8.Desolate Ruin



Dopo Abyss (2007) e Opaque (2013) a distanza di un bel po' di tempo, la doomy death metal band teutonica è giunta alla terza fatica. King Delusion è un album che mostra sin dall'incipit una certa maturazione nel sound e nella composizione, lyrics comprese. Sarà stato anche grazie all'ingresso dell'attuale vocalist, Raimund Ennenga nel 2012, sarà perché la band ha avuto bisogno di tempi dilatati per evolversi, ma il risultato, a oggi è innegabilmente buono. Non potrebbe essere altrimenti, data la presenza di strumentisti che sanno decisamente il fatto loro.
Certo, lasciare un marchio indelebile, universalmente riconosciuto, unico e originale, in uno scenario musicale così saturo non è un'impresa da poco, ma in qualche modo i Nailed To Obscurity riescono a distinguersi, grazie ad arrangiamenti particolarmente gradevoli e melodicamente incisivi.
Otto tracce potrebbero sembrare un misero bottino, ma fidatevi, non lo sono affatto quando più della metà hanno una durata dai 6 ai 12 minuti. L'aspetto più straordinario riguardo a questo è che, non saprei spiegare come, ma l'ascolto, in linea di massima, non subisce cali di interesse, da qualunque pezzo si incominci a sviscerare l'album, o quasi...
Prendete Desolate Ruin, l'ultima traccia, per esempio, durata di 8 minuti e 11 secondi, per la principalmente occupati dalla parte strumentale, ebbene, sembra perfetta. Se voleva comunicare un senso di triste desolazione, speranza sopita e annichilita rassegnazione, è proprio quello che riesce a trasmettere e lo fa senza tediare, il che a mio avviso ha quasi dell'incredibile.
Più cattiva e incalzante è Devoid (7.09) che dalla seconda metà lascia parlare soprattutto gli strumenti, abilissimi a fondersi perfettamente con il growl di Ennenga verso la fine.
Di quasi 13 minuti la terzultima traccia, Uncage My Sanity, che all'inizio è un po' un attentato anche ai nostri di neuroni, ma poi, quando partono le chitarre di Lamberti e Dieken, con Schorn al basso e Hillrichs alle percussioni, ci riconciliamo col mondo, torniamo nel nostro antro buio, umido e desolato e resistiamo ben 7 minuti alla tentazione di skippare o di scappare.... almeno fino al rientro del vocalist.
Memento (8.01) centra il bersaglio col suo incipit mesmerizzante, triste e angosciante, che non si distacca troppo da quello di Devoid (4.06) se non fosse per il suadente bisbiglio di Ennenga, che qui all'inizio rinuncia al growl e ammalia con una voce sensuale e calda, ma che poi diventa sempre più maliziosa e cattiva.
In Apnoea, fortunantamente ci andiamo solo per 2.16 minuti, tutti strumentali.
Energica e potente Protean (6.25) con un giro di basso e percussioni che rimane decisamente ben impresso.
La title track, King Delusion (7.56) con qualche momento, che oserei definire quasi psichedelico, è ben amalgamata e presenta una sorta di compendio di arrangiamenti e scelte stilistiche che ritroveremo riproposti nelle altre tracce, variamente modificati.
Direi che l'esperimento di ascolto upside-down è riuscito. Io delle 8 tracce ho davvero apprezzato Desolate Ruin e Devoid, mentre sconsiglierei a qualsiasi band dell'universo mondo di lanciarsi in un pezzo di 12.57 minuti, perché personalmente trovo che siano ridondanti il 99% delle volte.
Gli amanti del genere troveranno i Nailed To Obscurity, se non una gran novità, per lo meno una scelta degna di nota e sono sicura ne apprezzeranno la tecnica e gli arrangiamenti.

7/10
Margherita Realmonte (Meg) 

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