martedì 5 maggio 2015

SIRENIA - The Seventh Life Path recensione

SIRENIA - The Seventh Life Path

Label: Napalm Records

Release Dates:
G/A/S/Europe/AUS: 08.05.2015     UK/NO/FR/DK/IT:11.05.2015
USA/CAN: 12.05.2015
SE/ESP: 13.05.2015      

Tracklist
1.  Seti
2.  Serpent
3.  Once My Light
4.  Elixir
5.  Sons Of The North
6.  Earendel
7.  Concealed Disdain
8.  Insania
9.  Contemptuous Quitus
10. The Silver Eye
11. Tragedienne
12. Tragica (Tragedienne Spanish Version - Bonus Track)


The Seventh Life Path, l'ultimo lavoro discografico dei Sirenia in uscita per Napalm Records, si propone come un album capace di condurci in un viaggio quasi cinematografico in modi sconosciuti, quelli che di rado la mente umana ha il coraggio di visitare, forse per timore e paura di non poter far più ritorno.

Un'introduzione solenne, accompagnata da un coro di voci maschili che si fonde alla perfezione con quello di un canto femminile, ci conduce per la durata di due minuti in un mondo sotterraneo, forse lo stesso da cui proviene la figura incappucciata della dama in bianco della copertina, la stessa appena trattenuta dalla gelida mano della morte che sembra quasi sussurrare al suo orecchio parole che noi comuni mortali non abbiamo il diritto nemmeno di ascoltare.

La voce distorta e spaventosa che apre "Serpent" fa quasi gelare il sangue con quella sua infantile cantilena, seguita poi dal suono angelico di quella di Ailyn, una sirena capace di stregarci, confondendo i sensi con melodie che sembrano appartenere ad un altra realtà e che irrompono, potenti e martellanti, già a partire da "Once My Light" il cui spirito metal è ben evidente già dalle prime battute, con quella batteria grintosa ed incalzante che dà subito il ritmo giusto destreggiandosi ancora una volta tra cori magniloquenti e maestosi.

"Elixir" è monopolizzata dalla voce tagliente di Morten Valand che, alternando l'interpretazione in un continuo intreccio tra note più pulite ed altre graffianti, gioca insieme ad un coro femminile, perfetto contraltare che bilancia il suono, arricchendolo di innumerevoli sfumature.

Distorsioni, un parlato centrale molto oscuro, cori potenti, chitarre e batteria che si contendono la scena sono i grandi protagonisti di "Sons of the North", epica nei suoi otto minuti che ci offrono praticamente tutta la gamma musicale di cui i Sirenia sono i portatori, senza ovviamente tralasciare le due grandi voci che non fanno fatica ad inserirsi in questo contesto ricco e sfaccettato.

Giocato interamente sulle contrapposizioni tra voce maschile e femminile è, invece, "Earendel" molto particolare in quello che sembra quasi un valzer presente nella parte centrale, subito soppiantato da un ritmo addirittura crudele ad opera di batteria e chitarra che rientrano nel pezzo con rinnovata energia per poi accompagnare il canto di Ailyn che pare quasi malinconico, forse perfino doloroso.

"Contemptuous Quitus" è tra le migliori tracce dell'album, così potente, a tratti perfino cattiva, energica e magniloquente con quei cori che la fanno da padroni per tutto il pezzo, ricco di piccoli accorgimenti musicali che non possiamo far altro che apprezzare, gemme iridescenti che elevano la qualità del pezzo rendendolo unico.

Destreggiandosi perfettamente tra suoni in bilico tra più generi, capaci di spaziare dal gotico al metal, arrivando al sinfonico passando, di tanto in tanto, dal rock, la band norvegese offre un'esperienza sensoriale unica nel suo genere, perché riesce a mescolare tra loro influenze completamente diverse tra loro che, però, funzionano alla perfezione, amplificando questo viaggio epico nelle terre del Nord, dove sirene magnifiche e crudeli incontrano demoni spaventosi e brutali, tessendo le loro oscure trame incantandoci, ghermendoci, rubandoci l'anima al fine di trattenerci per sempre tra le loro mani.

7.5/10
Dora

Sirenia is:
Morten Veland [guitars and vocals]
Ailyn [female vocals]
Jonathan A. Perez [drums]
Jan Erik Soltvedt  [guitars]

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