Poets Of The Fall - "Jealous Gods"
Gli dei della musica sono scesi sulla terra.
Scrivo sempre con grande rammarico una recensione sapendo già che quell'album non verrà distribuito in Italia, soprattutto quando si tratta del sesto lavoro di una band con una certa esperienza, che a poche ore dalla sua uscita è già in testa alle classifiche di mezza Europa.
Jealous Gods alza il sipario con "Daze" la prima di dieci profonde canzoni che suggellano una straordinaria capacità compositiva ed un inguaribile amore per la rappresentazione teatrale.
L'opera vocale posta al centro della scena trova conforto ed attrae il pubblico grazie anche al video burlesco che accompagna questo primo singolo.
Anche nel resto del disco, le chitarre soliste si insinuano alla perfezione tra la suadente voce di Marko Saaresto e finissimi giochi di tastiere che danzano fra ballate romantiche ed elettrizzanti spunti electro-pop anni '80, il tutto rielaborato alla luce di un alternative rock moderno ed essenziale.
L'arte psichedelica dei Pink Floyd, che ritroviamo in "Rumors" fra le tracce più emozionanti, farà dimenticare per un istante lo stesso significato delle parole, lasciando che l'ascoltatore venga trasportato dalle emozioni della musica.
Nello stesso modo, "Love Will Come To You" vi sorprenderà con le sue sfumature folk e la semplicità con la quale vi ritroverete a canticchiarla in loop senza fermarsi.
In fondo, questi sono solo alcuni esempi di un album in cui nulla viene lasciato al caso, dove il paragone con altri artisti è sempre fuorviante e tutto può trarvi in inganno...
Ah, quasi dimenticavo: i Poest Of The Fall sono finlandesi!
8,5/10
Michela
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