"Radiant"
Release Date: November 9, 2018
Country: Germany
Genre: hard Rock
Tracklist:
1. Yes I Am
2. I'm Alive
3. Silver Linings
4. You Rock
5. Dorian Gray
6. Forever One
7. Heroes
8. Liars
9. Not Worth After All
10. Paint The Grey
11. My Own Way
12. Should I Live With You
13.Life's Shadows
14. Hit The Night
La band teutonica di Herbie Langhans (voce, chitarra e tastiere) Flo Gottsleben (chitarre) Carsten Stepanowicz (chitarra solista) Markus Beck (basso) e Manni Spalka (percussioni) approda al debut album, confezionando un signor Hard Rock, stile old school, senza troppi fronzoli. Il sound respira un'aria che rimanda all'aroma di eccellenze come Winery Dogs, Journey, 3 Doors Down e Whitesnake, tanto per intenderci. Il motto dei Radiant da quando si sono formati nel 2014 a oggi è: più rock, meno metal, più riff accattivanti e meno virtuosismi in velocità, tutti obiettivi pienamente raggiunti, anche perché l'album è stato concepito, scritto, arrangiato, provato e registrato dal combo nella sua interezza, caratteristica che ha contribuito a creare l'unicità del suono dei Radiant, band che può vantare l'imponenza e la versatilità delle corde vocali di un Herbie Langhans con un'esperienza targata Voodoo Circle e Avantasia alle spalle, nonché la potenza delle percussioni e la ricchezza degli assoli di chitarre e bassi alla Billy Sheehan.
La prima track ha intro, riffs e refrains che ricordano molto i Journey, il ritornello, facile da ricordare e canticchiare, resta in mente subito, certo i cori sono una figata inimitabile. Più martellante nei ritmi la traccia successiva, in cui la chitarra solista a un certo punto la fa da padrona e ha parecchio da dire; tastiere e riffs delle sei corde dal retrogusto tipicamente ottantiano ci accolgono con la terza track; accattivante il sound del quarto pezzo, forse un po' più di ispirazione Whitesnake; letterario il titolo della quinta traccia, che ricorda l'omonimo romanzo di Oscar Wilde e che musicalmente ha alcuni tratti tipici di una ballad; la sesta traccia spezza il sound più soft di quella che precede e di quella che segue; l'ottava traccia non nasconde l'ispirazione e le intenzioni decisamente metal e funziona davvero molto bene, con strumenti e voce che danno il meglio di sé. Seguono un paio di songs ben fatte, ma personalmente non particolarmente degne di nota e poi una dolce ed elegante ballad, che a me, non so spiegare il perché, ha fatto venire in mente i vecchi Gotthard, forse per quel respiro romantico, forse per quel tipo di cori, insomma un pezzo slow di quelli che dal vivo ti fanno buttar via il cellulare e prendere l'accendino pure se non fumi; l'ultima track è stata registrata come un live e infatti può vantare decisamente un gran bel tiro.
Ascoltare i Radiant riporterà i quarantenni di oggi alla loro adolescenza e potrebbe distrarre i più giovani dalle scene trap, emo, disco, experimental, nu-qualsiasi cosa possa seguire...Non so se nel mondo della musica ci sia effettivamente bisogno dei Radiant, so che a me ha fatto bene ascoltarli e credo che già questo sia un gran bel risultato.
8/10
Margherita Realmonte (Meg)