SVARTANATT
Tracklist:
1. Filled Up In Darkness
2. Times Are Changing
3. Demon
4. Nightman
5. Thunderbirds Whispering Wind
6. Dreams
7. Rocket
8. Dead Mans Alley
9. Secrets Of The Earth
10. Destination No End
Gli svedesi Svartanatt sono un quintetto innamorato delle sonorità anni 60 e 70. Lo si intuisce dal look, fatto di barbe e chiome incolte, e dalla copertina di questo loro esordio, la cui grafica ricorda quella di alcuni classici della Vertigo. Una volta premuto il tasto play abbiamo la conferma: sembra un disco dell’underground americano di fine anni 60, ispirato a bands di culto come Sir Lord Baltimore e The Litter. Quindi ci troviamo di fronte ad un hard rock prettamente chitarristico, con qualche rara incursione psichedelica.
Il problema degli Svartanatt è che ad una produzione fin troppo povera anche per gli standard di una band underground si associa un songwriting che a volte risulta opaco e privo di idee.
Il brano di punta dovrebbe essere “Demon”, di cui è stato girato anche un video, ed è una cavalcata dal buon impatto ma un po’ ripetitiva e tirata per le lunghe. Buona l’opener “Filled Up In Darkness”, con un organo farfisa che dà alla song un sapore garage anni 60. Convincenti anche “Nightman”, con un bel riff alla “I’m Eighteen” e una parte centrale veloce, e “Rocket”, ruvido proto-punk alla Stooges.
Le note dolenti giungono con le prolisse “Thunderbirds Whispering Winds”, “Secrets Of The Earth” e la monotona “Dreams”. Stupisce che il bravo Martin Borgh venga utilizzato solo per le “finiture”, le rare volte in cui il suo organo sale al proscenio il sound ne guadagna sicuramente.
Luci ed ombre quindi, per una band che dovrà necessariamente crescere per riuscire ad imporsi.
6/10
Andrea
Line-up:
Jani Lehtinen – vocals, guitar
Felix Gasste – guitar
Mattias Holmstrom – bass
Daniel Heaster – drums
Martin Borgh – organ
http://www.facebook.com/svartanatt
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