lunedì 24 agosto 2015

GHOST - Meliora Review

Meliora

Release: 21 Agosto 2015


Tracklist:

01. Spirit
02. From The Pinnacle To The Pit
03. Cirice
04. Spöksonat
05. He Is
06. Mummy Dust
07. Majesty
08. Devil Church
09. Absolution
10. Deus In Absentia


Ad meliora semper...

Cerca sempre di perseguire la perfezione, punta in alto, non aver paura di spingerti oltre i confini e dispiega le tue ali perché vola solo chi osa farlo. Gli antichi romani sapevano molto meglio di noi quanto il perseguire l'obiettivo della perfezione fosse fondamentale per migliorarsi sempre di più e in una sola, piccola, quasi semplice parola hanno racchiuso il significato di tutto questo: meliora. Il meglio. La ricerca di qualcosa capace di superare le aspettative, in grado di andare oltre.

Meliora. Una parola, un titolo, forse perfino una filosofia di vita, la stessa che i Ghost, band occult rock svedese, hanno dato al loro terzo album in studio pronto a conquistare le vette delle classifiche a partire da questo 21 agosto, infuocando ancora di più una stagione musicale che di dischi favolosi ne ha visti tanti, ma che ancora non ha visto il meglio.

Meliora. Fai del tuo meglio e non accontentarti mai, vai oltre e non guardarti indietro. E la band ha fatto esattamente questo: ha preso il meglio di se stessa, l'ha elevato all'ennesima potenza, si è spogliata del suo passato o, forse, lo ha solo preso e trasformato nella sua ultima, perfetta forma e ne ha fatto un disco: dieci tracce intensissime e profonde, capaci di tratteggiare un universo a cavallo tra un futuro pre-apocalittico in un grandioso paesaggio urbano di ascendenza distopica, mescolato ad un passato non del tutto sparito, dove le chitarre abbracciano uno stile quasi rétro che, però, gioca con l'analogico e le distorsioni di un mondo nuovo, futurista tanto simile a quello creato da Lang quando nel 1927 propose al mondo quello che è stato il suo più grande capolavoro, Metropolis, un film che ha fatto storia, che ha creato un genere e che ha distinto un'epoca.

L'album dei Ghost può essere considerato la controparte musicale di quello che è stato l'esperimento di Lang nel cinema: guardare al futuro, migliorarsi, ma senza mai perdere il contatto con le proprie radici, evolvendosi certamente, ma attingendo dalla propria storia per creare qualcosa di nuovo, di grande, tenuto saldamente ancorato alla realtà anche se sa volare lontano.    

Musica che suona di echi rock, ritmi sincopati alla Led Zeppelin, voce melliflua ed intrigante di Papa Emeritus insignito del titolo di III, si sprigionano con "From the Pinnacle of Pit" per poi riversarsi in "Cirice", perfetto singolo che ha da subito creato un forte interesse nel disco, con quel suo impatto disturbante e quel suo cantilenare laconico e trascinante che ti entra in testa, quasi come se fosse una nenia satanica.

Spicca tra i pezzi la magistrale "He Is" che colpisce al cuore, lo fa innamorare, lo irretisce e se ne appropria per non lasciarlo mai più, straziandolo con quel suo sound che rievoca malinconiche memorie di un passato perduto, fermatosi al 1960.

Ottimo lavoro di tastiere che sfiora la perfezione, immagini ossessive, quasi deliranti e maniacali che passano attraverso le epoche, scandite da un metronomo immaginario che segna il tempo che scorre, si trasformano e si rinnovano per poi donarsi a chi ascolta, apertamente e liberamente fin quasi a farti dimenticare dove sei, quello che sei, facendoti diventare parte di quell'universo che i Ghost hanno saputo creare per noi da dietro quella facciata teatrale, inquietante e sospetta che, però, non fa altro che rafforzare un talento innato che riecheggerà negli anni.

10/10
Dora





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