venerdì 30 settembre 2016

BARISHI - Blood from the Lion's Mouth

"Blood from the Lion's Mouth"

Release Date: 16 september 2016


Label: Season Of Mist

Country: United States

Style: Dark modern metal

Tracklisting:
1. Grave of the Creator
2. Blood from the Lion's Mouth
3. The Great Ennead
4. Death Moves in Silence
5. Master Crossroads, Baron Cemetery
6. Bonesetter
7. The Deep
8. The Spectral Order




Chitarre spesse come cavi di acciaio e texture calde, dipingono paesaggi selvaggi e psichedelici che introducono il primo vero album in studio dei Barishi. La band del Vermont infatti, dopo un discreto successo avuto con il primo omonimo EP del 2013, conferma quanto di buono già proposto.

Pur mantenendo una propria inclinazione oscura, brani come “Blood from the Lion's Mouth” e “The Great Ennead” sgretolano la sfacciataggine con la quale viene proposto un dark più moderno mettendo in evidenza la propria vulnerabilità dinanzi alla vecchia scuola metal - le voci cavernose, i canti corali, rendendo tutto la archetipiche di un blues malandato riarrangiato in chiave digitale.

Musicalmente è un album energico, intriso di passaggi interessanti con richiami autorevoli a giovani ragazzi come Mastodon e Thin Lizzy, ma ancora di più risalta l’apparente leggerezza con la quale le chitarre introducono i ritornelli e la potenza malinconia progressive con la quale gli stessi vengono conclusi.

I nove brani si amalgamano alla perfezione senza annoiare, senza sottovalutare una solidità di una band che si sta imponendo come fra le più apprezzabili del panorama dark moderno. 

7.5/10
Michela (Anesthesia)

Line-up
Sascha Simms: vocals
Graham Brooks: guitar
Jon Kelley: bass
Dylan Blake: drums

www.facebook.com/barishiband

Luca Turilli's RHAPSODY scrivono la storia della musica con il Dolby Atmos



L’ultimo album dei Luca Turilli's RHAPSODY, “Prometheus, Symphonia Ignis Divinus”, è destinato ad entrare nella storia della musica: sarà infatti il primo disco ad essere remixato in Dolby Atmos. Il rinomato produttore e ingegnere del suono Chris Heil (DAVID BOWIE, BRYAN ADAMS, SCORPIONS) ha mixato l’intero capolavoro in Dolby Atmos, candidando così questo album per una nomination ai Grammy 2017. Prometheus: “The Dolby Atmos Experience + Cinematic & Live” sarà pubblicato il 9 dicembre su Nuclear Blast/Warner.


Luca Turilli, responsabile delle composizioni e degli arrangiamenti di cori ed orchestra, dichiara: "Il nuovo suono Dolby Atmos si sposa alla perfezione con la musica dei Luca Turilli's RHAPSODY poiché la musica dei RHAPSODY - emozionale, visionaria e cinematografica per natura – è perfetta per mostrare il potenziale di una tecnologia straordinaria, destinata a rivoluzionare il campo dell’esperienza audio. Dal punto di vista di un compositore, il Dolby Atmos è come l’avvento di un canovaccio di colori in uno spazio tridimensionale. Mi consente di posizionare la band, l’orchestra e il coro attorno a me, come se fossi in una situazione di vita reale, offrendo all’ascoltatore un viaggio emozionante e mozzafiato in una dimensione parallela. Ogni strumento può finalmente respirare e prendere vita in tre dimensioni, trasformando la versione Dolby Atmos della musica dei RHAPSODY in un’esperienza musicale divina e trascendentale. Non ci sono più limiti per la creatività. Questa nuova tecnologia Dolby permette al mio cuore e alla mia anima di esprimere finalmente se stessi con libertà completa e forza eccitante!”.

Ma che cos’ è il Dolby Atmos? I cinema hanno scoperto questo nuovo formato e hanno integrato i loro altoparlanti in modo da collocare l’ascoltatore in una sorta di “alveare acustico”. “Questa novità è disponibile ora anche per la tecnologia casalinga e noi di Yamaha abbiamo voluto sostenere il progetto dei Luca Turilli's RHAPSODY con un audio-bluray-disc in Dolby Atmos“, spiega Michael Geise di Yamaha. ”È una sfida molto emozionante e rende questa versione un’esperienza vivida e innovativa. E dal momento che siamo sempre alla ricerca di nuovi contenuti, la collaborazione con Luca Turilli è stata una grande idea per noi. Il Dolby Atmos è già incluso nei nostri impianti e il cliente può immediatamente utilizzarlo. Tuttavia finora solo pochi prodotti supportano questo nuovo formato e di solito è disponibile solo per i film, non per i BluRay musicali, ma ora è possibile abbiamo creato un mezzo che potrebbe facilmente dare vita agli strumenti, senza effetti artificiali. Abbiamo avuto la capacità di trasformare una performance in una vera e propria esperienza dal vivo con i nostri altoparlanti, ricevitori e la nuova barra di suono che fa quasi materializzare i musicisti nel vostro salotto!".

Il produttore e ingegnere del suono Chris Heil ha trovato i Luca Turilli's RHAPSODY quasi per caso: "Ho sentito estratti da Prometheus, Symphonia Ignis Divinus nello studio vicino al mio e subito ho capito che questo era il materiale che avrei voluto usare per mostrare le potenzialità del Dolby Atmos al mondo. Questo tipo di musica è fatta per questo formato grazie alla combinazione degli arrangiamenti di band, orchestra e coro. Ho chiamato subito Luca Turilli per chiedergli il permesso di utilizzare il materiale e ha immediatamente accettato”. Il risultato dei loro due lunghi mesi di cooperazione è una combinazione vivida di metal, colonna sonora e una vasta gamma di elementi etnici. "È incredibilmente divertente e stimolante ascoltare il risultato. È il primo album nella mia carriera lunga ben 36 anni in cui ho dovuto lasciare pause più lunghe tra le tracce, perché si ha realmente bisogno di tempo per digerire quel suono roboante. È travolgente", afferma Chris Heil. E Luca Turilli concorda: "Il Dolby Atmos rivoluzionerà il mondo della musica e dei film e vi permetterà di godervi ogni nuova uscita ancora di più!”.


Blu-ray – “Prometheus - The Dolby Atmos Experience” (Audio Blu-ray!) - Tracklisting:


01. Nova Genesis (Ad Splendorem Angeli Triumphantis)

02. Il Cigno Nero

03. Rosenkreuz (The Rose And The Cross)

04. Anahata

05. Il Tempo Degli Dei

06. One Ring To Rule Them All

07. Notturno

08. Prometheus

09. King Solomon And The 72 Names Of God

10. Yggdrasil

11. Of Michael The Archangel And Lucifer's Fall Part II: Codex Nemesis


 


In aggiunta troverete due CD dal vivo nuovi di zecca, mixati da Christian "Moschus" Moos ai Spacelab Studio (Grefrath, Germania) e masterizzati da Simone Mularoni ai Domination Studio (San Marino)."Cinematic And Live è il primo lavoro dal vivo pubblicato dalla mia band Luca Turilli's RHAPSODY e rappresenta il disco live che ho sempre sognato. È stato registrato in Italia, Francia, Germania e Spagna nel 2012 e 2016 e contiene quasi tutte le canzoni suonate dai Luca Turilli's RHAPSODY. Abbiamo recentemente suonato il nostro concerto numero 100 e questa importante uscita rappresenta la perfetta celebrazione di questi ultimi anni di attività dal vivo passati in tutto il mondo. Cinematic And Live contiene canzoni tratte dai tour cinematografici Ascending To Infinity e Prometheus per un totale di oltre 120 minuti di musica dei RHAPSODY: le canzoni più nuove, i vecchi classici e anche alcuni titoli della mia discografia solista. Il mixaggio di Christian "Moschus" Moos e la masterizzazione di Simone Mularoni sono la ciliegina sulla torta di quest’album dal vivo che suona davvero potente, appassionato e emozionale come nessun altro, con un’atmosfera davvero corposa, che attribuisce una nuova e eccitante dimensione alla musica dei Luca Turilli's RHAPSODY”.
“Cinematic And Live” - Tracklisting:


CD1

01. Nova Genesis

02. Il Cigno Nero [Reloaded]

03. Rosenkreuz (The Rose And The Cross)

04. Land Of Immortals

05. Aenigma

06. War Of The Universe

07. Of Michael The Archangel And Lucifer's Fall [Extract]

08. Excalibur

09. The Ancient Forest Of Elves

10. Son Of Pain

11. Prometheus

12. Drum Solo

13. Knightrider Of Doom

14. Warrior's Pride



CD2

01. The Astral Convergence

02. The Pride Of The Tyrant

03. Tormento E Passione

04. Demonheart

05. Bass Solo

06. Warrior Of Ice

07. Of Michael The Archangel And Lucifer's Fall Part II - Of Psyche And Archetypes

08. Dark Fate Of Atlantis

09. Dawn Of Victory

10. Quantum X

11. Ascending To Infinity

12. Emerald Sword

13. Finale



GOODBYE, KINGS - Cover artwork e tracklist del nuovo album VENTO


I Post Rockers italiani GOODBYE, KINGS svelano artwork e tracklist del loro prossimo album VENTO.

Influenzati da band come Godspeed You! Black Emperor, Tortoise, Dirty Three, Anathema e Neurosis, i GOODBYE, KINGS sono autori di un eccellente e complesso lavoro in cui elementi jazz, classici e tribali incontrano tonalità pesanti, sludge rock e metal, dando vita a un’intensa visione di una colonna sonora post-rock dalle ampie vedute.

Registrato al Lo-Fi Basement di Milano, mixato e prodotto da Alessandro Galli & Davide Romagnoli, VENTO è stato masterizzato ai La Maestà Studios da Giovanni Versari (Muse, Lydia Lunch, Hugo Race, PFM, Vinicio Capossela, Teatro Degli Orrori) e verrà pubblicato il 7 novembre in CD/DD da ARGONAUTA Records.

Track-list:
1.    How do dandelions die
2.    Fujin vs. Raijin
3.    Shurhùq
4.    The tri-state tornado
5.    12 horses
6.    If winter comes...
7.    The bird whose wings made the wind
8.    Blue norther








Line Up:
Davide Romagnoli - acoustic & electric guitars, percussions
Luca Sguera - piano, keyboards, synths, percussions
Luca Allocca - electric guitars, synths
Alessandro Croce - bass
Saverio Cacopardi - drums
Matteo Ravelli - drums & percussions

giovedì 29 settembre 2016

Ville Valo - Olet mun kaikuluotain

Olet mun kaikuluotain

Release Date: 19 agosto 2016


Country: Finland

Style: pop

Track list:
1    Olet mun kaikuluotain (Ville Valo)
2    Olet mun kaikuluotain (Freeman)








In un’intervista del 2009, Ville Valo, cantante della band finlandese HIM, si era paragonato a un classico della canzone finlandese, affermando “Mi descrive perfettamente perché è una combinazione folle, è una canzone fantastica”.

La canzone era “Olet Mun kaikuluotain”, scritta da Hector e cantata da Freeman, cover della più famosa “Annie’s Song”, scritta nel 1976 da John Denver.
Per i fan più accaniti di Valo e degli HIM, quindi, non è stata una grande sorpresa sapere che proprio questo pezzo fosse stato scelto per festeggiare i 50 anni della storica casa discografica finnica Love Records, fondata nel 1966 e fallita nel 1979.

Il singolo è uscito il 19 agosto scorso per Universal, in un’edizione limitata in vinile di 1000 copie.

Ville Valo aveva già cantato nella sua lingua madre in varie occasioni, sempre da solista. “Olet Mun kaikuluotain” è una canzone malinconica nella migliore tradizione classica finlandese, in cui la voce calda di Valo si fonde con una romantica melodia al pianoforte. Da vecchi(ssim)a fan, resta un po’ di nostalgia per quel timbro di voce ruvido dei primi album degli HIM. Ma il tempo, si sa, passa un po’ per tutti.

7/10
Alessia

The bastard child of System of A Down and Kingston Wall released a new single with video


Alternative-metal band SOMEHOW JO! has just released a new music video. The new single carries the name ”Go with the Jo” and it introduces a new way of making metal music. Somehow Jo! is combining intriguing melodies, catchy choruses and headbanging with a groovy smile on their faces.

Just released single is available in Youtube, Spotify and all other digital platforms. Somehow Jo! released their debut album ”Satans of Swing” in 2015 via Inverse Records and their collaboration is continuing with Go with the Jo –single.  

Somehow Jo! is making a new material for their upcoming full-length album and more singles  to be released in the winter 2016/2017.

Line Up:
Christian Sauren (vocals, guitar, synths)
Sakari Karjalainen (guitar, backing vocals)
Eero Aaltonen (bass, second vocals)
Lassi Peiponen (drums and percussions

Facebook         
Twitter              

mercoledì 28 settembre 2016

SpazioRock Festiva 2016 - Live Report

SPAZIOROCK.IT FESTIVAL 2016:

OVERTURES ° ELVENKING ° DOMINE 
IRON SAVIOR ° RHAPSODY ° POWERWOLF 
STRATOVARIUS

@Live Club, Trezzo sull’Adda (Mi)
sabato 24 settembre 2016


Live & Photo report by Dora

Il power metal esplode ed accende il primo weekend autunnale di una Milano ancora baciata da un sole non poi così pallido.

E' un sabato come tutti gli altri quello del 24 settembre, o almeno lo sarebbe se il Live Club di Trezzo sull'Adda non ospitasse il primo festival power metal organizzato da SpazioRock, capace di riunire grandi nomi della scena power internazionale, ma anche di ospitare realtà più piccole e tutte italiane.

Fin da subito si è percepita una grandissima attesa per l'evento: fan appostati davanti al locale, un fremito leggero che pervade l'aria, grandi aspettative e un certo interesse intorno alla manifestazione, complice anche la possibilità di partecipare ai meet & greet con i propri beniamini.

Ad inaugurare il festival è una band friulana, gli Overtures, pronti più che mai a scaldare i già frementi animi accorsi ad affollare lo spazio adiacente allo stage.
I ragazzi di Gorizia danno spettacolo, in tutti i sensi: suoni pieni ed articolati, grande padronanza del palco, voce invidiabile e una certa tecnica che può reggere senza problemi il confronto con i più grandi, brani accattivanti e in puro stile power che ben si adattano al tema del festival e che scaldano tutti i quanti, pronti a sfoggiare fin da subito chiome fluenti al vento che si muovono al ritmo della musica.
Chi già conosceva la band avrà certamente apprezzato la sua performance, anche se forse fin troppo breve nonostante sia stata decisamente ottima sotto ogni punto di vista, ma gli Overtures hanno chiuso i loro quattro brani con qualche fan in più: un gran bel risultato!

Setlist:
Repetance
Artifacts
Go(l)d
Fly, Angel

Non c'è tempo di salutare i friulani che già i rodies sono pronti a cambiare la scena sul palco che viene calcato ancora una volta da una band italiana, questa volta di Sacile in provincia di Pordenone, loro sono gli Elvenking, il cui look colpisce immediatamente per la particolarità dei visi pitturati e degli abiti di scena decisamente caratteristici, ma è ancora una volta la musica ad essere la vera e unica protagonista, tra sonorità folk sfrenate che corrono sul filo di un violino pressoché perfetto, per poi esplodere su ritmi intensi e grandiosi combattuti a suon di voce, chitarre e batteria.
I sei elfi italiani saltellano per tutto il palco e non è un caso se la loro realtà sembra essere tra le più apprezzate anche all'estero, grazie al gusto musicale spiccatamente nordico che fa si che ci regalino una performance dalle forti emozioni ed energia.

Lo spettacolo continua...

Setlist:
The Scythe
Elvenlegions
Moonbeam Stone Circle
Grandier’s Funeral Pyre
The Divided Heart
The Loser

Italia ancora protagonista con i Domine, band fondata ormai nel lontano 1986 a Piombino dai fratelli Enrico e Riccardo Paoli, chitarrista e bassista della band.
L'assalto musicale al quale ci sottopongono ci colpisce da più fronti, ma è di certo quello vocale ad essere il padrone incontrastato dei cinque pezzi proposti dalla band, capace di toccare acuti talmente alti da rompere perfino la barriera del suono che diventa epico, gigantesco, magnifico.
I brani scivolano via come sabbia tra le dita e tra un pogo feroce e un headbanging da torcicollo di cui i fan presenti sembrano essere assoluti campioni, anche il tempo dei Domine arriva alla sua conclusione, non senza qualche piccolo intoppo tecnico, prontamente risolto e sistemato e forse perfino passato inosservato ai più. troppo impegnati a cantare sulle note delle canzoni dei propri idoli.

Setlist:
Thunderstorm
The Hurricane Master
The Ride of the Valkyries
Dragonlord (The Grand Master of the Mightiest Beasts)
Defenders 

Non c'è tempo da perdere, ormai gli animi ben surriscaldati ed è il momento di sano, grezzo, crudo metallo teutonico, quello degli Iron Savior, anche loro colpiti da qualche problemino tecnico che fa fischiare le casse e anche le nostre orecchie, ma che viene ancora una volta risolto prontamente e senza troppe vittime.
Sono però i quattro tedeschi a mietere vittime e lo fanno colpendo forte, con riff prepotenti e micidiali che ti stendono come una granata che ti scoppia in piena faccia.
Non c'è molto da dire davanti a grandi maestri del power metal: la sola cosa che si può fare è ascoltare, chinare la tesa davanti alla prestante potenza della musica e lasciarsi travolgere da essa. A volte basta davvero poco per essere coinvolti in qualcosa di unico e grandioso, gli Iron Savior insegnano proprio questo!


Setlist:
Way Of The Blade
Starlight
Revenge Of The Bride
Gunsmoke
Beyond The Horizon
The Savior
Condition Red
Heavy Metal Never Dies
Atlantis Falling 


Alle sonorità più grossolane ed heavy degli Iron Savior, si succedono quelle più epiche e sinfoniche del triestino Luca Turilli e della sua creatura Rhapsody.
Il grande successo di questa band però è stato pagato a caro prezzo dai moltissimi fan che ne hanno ritardato l'esibizione per strappare loro autografi e foto al meet & greet che si era svolto pochi minuti prima.
Nonostante questo inconveniente abbia dimezzato il loro spettacolo, Luca & Co. hanno regalato una performance spettacolare destreggiandosi tra duetti di puro metal sinfonico (eccellente la presenza di Emilie Ragni) e pezzi in cui la voce di Alessandro Conti ha completamente cancellato i piccoli inconvenienti tecnici. 
Un grande ritorno per un grandissimo artista.

The show must go on...

Setlist:
Nova Genesis (Ad Splendorem Angeli Triumphantis)
Il Cigno Nero
Rosenkreuz (The Rose And The Cross)
Land Of Immortals (Rhapsody Cover)
Unholy Warcry (Rhapsody Cover)
Tormento E Passione

Prometheus
Demonheart



Tra la folla rumoreggia ancora un certo sgomento per l'interruzione un po' brusca del concerto dei Rhapsody quando ecco che due aquile dorante irrompono sulla scena facendo calare il silenzio e una certa, pruriginosa agitazione per quello che, a brevissimo, accadrà sul palco.

I Powerwolf sono sicuramente una tra le chicche più interessanti all'interno di questo festival, un qualcosa che deve essere visto almeno una volta nella vita, perché non tutti possono dire di aver partecipato ad una messa metal, la stessa che in brevissimo tempo inizia ad essere celebrata davanti ai nostri occhi profani ed attoniti.
Tra inni laici e cori lugubri ed opprimenti veniamo, un brano alla volta, impossessati dall'oscuro spirito dell'heavy metal, celebrato per noi dalla potente e grave voce di Attila Dorn, il nostro officiante, una satanica presenza su un palco che si accende dei sacri fuochi del metal che fa prendere vita ad oscuri fantasmi che danzano con il volto pitturato, lo stesso dei componenti della band, perfetti nel loro ruolo di demoni.
E' una messa nera, oscura, un momento di puro raccoglimento profano dal gusto quasi mistico. Chi non li aveva mai visti live ne resta catturato, impossessato, chi invece che non è nuovo a questa celebrazione musicale, non è comunque immune dalla possessione.
Tutto resta immobile davanti a una rappresentazione così carica ed emotivamente sconvolgente e quando anche l'ultima nota smette di riecheggiare nell'oscurità, ci sentiamo ancora immersi nella messa officiata dai Powerwolf, maestri del genere.

Setlist:
intro: Lupus Daemonis
Blessed & Possessed
Coleus Sanctus
Amen & Attack
Sacred & Wild
Army Of The Night
Resurrection By Erection
Armata Strigoi
Let There Be Night
Werewolves Of Armenia
Kreuzfeur
Sanctified With Dynamite
We Drink Your Blood
Lupus Dei

E poi ecco, il momento tanto atteso, quello per cui vale la pena stare dieci ore in piedi tra la folla, a pogare, ad urlare, ad alzare le braccia al cielo.
Quando gli Stratovarius salgono sul palco, non dopo un leggero ritardo che fa tremare i presenti, ormai diventati una massa gigantesca che si accalca sotto il palco, è come se la luce della Finlandia si irradiasse dallo stage per poi esplodere alle prime note di "Speed of Light", un vecchio brano che accende gli animi ma anche i rimpianti di chi non ha vissuto l'era storica di questa band.
E' perfezione e pura magia; è il tempo che si piega su sé stesso ed implode poco a poco, destreggiandosi tra brani vecchi e nuovi che si nutrono tutti della stessa, spumeggiante energia, la stessa che contagia tutti i presenti, che coinvolge band e fan, addetti ai lavori e chi forse si trova lì solo per passare una serata in modo un po' diverso dal solito.
Tra cori da stadio, voci che si mescolano tra loro, sorriso rivolti ad una band che non si risparmia e non smette per un solo istante di dare il meglio di sé, i brani scivolano via come un balsamo sulla pelle guarendo le ferite, irrompendo tra le quattro mura del locale che ormai sembra essere diventato evanescente e primo di sostanza, rinchiuso in una bolla perfetta di musica che ha limiti, nemmeno quella del tempo che scorre inesorabile, portandoci alla fine di una magnifica serata.


Setlist:
Speed Of Light
Eagleheart
Phoenix
Sos
My Eternal Dream
Against The Wind
Paradise
Wiil The Sun Rise
Shine In The Dark
Black Diamond
Forever
Unbreakable
Hunting High And Low

Quello organizzato da SpazioRock è stato certamente un evento degno di nota, perfettamente curato sotto ogni punto di vista, non solo per quanto concerne la scelta delle band invitate a regalarci la loro musica, ma anche da quello organizzativo che ha brillato per efficienza.

Certo, non sono mancati piccoli intoppi che però non hanno precluso l'ottima riuscita dell'evento. 

La pratica rende perfetti e se questa era solo la prima edizione, non vediamo l'ora di scoprire come saranno le prossime!


Shape of Despair unveil first track and details of forthcoming album


SHAPE OF DESPAIR are now revealing that they will finally release their legendary demo 'Alone in the Mist' (1998) in full on December 9th. The Finnish doom mongers are exclusively streaming the track "Shadowed Dreams" via Rock Hard Italy

Mastermind Jarno Salomaa comments: "So what exactly do you find on 'Alone in the Mist'? Besides the first songs ever written for SHAPE OF DESPAIR – at that time still named RAVEN – these represent my first ever attempt at doom as well.  Those tracks are the outcome of solitary inspiration through dark woods and good music. This demo was never fully released – do not bother to ask why, because I cannot remember the reasons at all. 'Alone in the Mist' was only tape traded without any cover or anything else with just a few people that we knew or were in contact with.  Two of these songs came out officially a long way back, but soon you will get a chance to hear them all – with 'Shadowed Dreams' now given as a first preview."

Track-List:
1. Down Into The Stream
2. To Adorn...
3. Shadowed Dreams
4. Woundheir
5. ...In The Mist
6. Outro

Recording line-up
Otso Mäensivu: vocals, drums
Jarno Salomaa: guitars, synth
Tomi Ullgren: bass

Current line-up 
Henri Koivula: vocals
Natalie Koskinen: vocals
Jarno Salomaa: guitars, keyboard
Tomi Ullgren: guitars
Sami Uusitalo: bass
Daniel Neagoe: drums 


Killin’ Kind - Nuovo Contratto


Underground Symphony  è lieta di annunciare di aver siglato un accordo con la band italiana Killin’ Kind per la release del loro secondo full-length intitolato "Dying Earth", dopo il successo del loro debut album “Metal Rage”.
I Killin’ Kind suonano un metal classico anni 80, heavy riffing, voci e chitarre polifoniche, assoli al fulmicotone e potenti batterie.
Questo capolavoro di raffinata composizione e arrangiamento descrive il futuro orribile che la nostra specie sta lentamente costruendo, attraverso una perfetta corrispondenza tra musica e testi.  
Tre voci diverse, arrangiamenti orchestrali, melodie introspettive e un umore apocalittico per un'esperienza di ascolto sorprendente.
Godetevi l’incredibile artwork di Genzoman (Street Fighter, World of Warcraft, Double Dragon Neon ...) e la " guitar battle" con Mr. Dave Linsk (Overkill) sulla canzone "Raijin".
"Dying Earth" è un capolavoro per tutti gli appassionati di Judas Priest, Iced Earth e Rage e sarà disponibile al 30 novembre sotto Underground Symphony Records in edizione digipack deluxe.

TRACKLIST:
1. New Killing Breed
2. The Raven
3. Apep (99942)
4. King of Terror (Apophis pt. 1)
5. The Journey (Apophis pt. 2)
6. The Legacy (Apophis pt. 3)
7. Raijin [feat Dave Linsk]
8. Fujin
9. Standing in the Shadows
10. Dying Earth

Facebook

TWINGIANT FIRMANO PER ARGONAUTA RECORDS


La band di Phoenix, Arizona TWINGIANT ha firmato per ARGONAUTA RECORDS.

Il gruppo dichiara al riguardo: "Siamo entusiasti di avere firmato per Argonauta. Abbiamo visto come è cresciuta e pensiamo che sia perfetta per noi, vista la sua persistenza nel far sì che i nomi delle sue band circolino a livello globale”. 

I TWINGIANT stanno ora lavorando al nuovo album, la cui uscita è prevista per l’estate 2017. 

Potete ascoltare un paio di brani tratti da Demo 2016 a questo LINK 


martedì 27 settembre 2016

INDIVIA “Horta” nei negozi. L'intero album in streaming


Gli Stoner Metaller strumentali italiani INDIVIA hanno reso disponibile il nuovo album “Horta” in streaming. 

“Horta” è stato pubblicato il 26 settembre in CD/DD da ARGONAUTA Records ed è disponibile QUI



Gli INDIVIA presenteranno il disco il 16 ottobre a Padova:
https://www.facebook.com/events/335275970139171/

Sahg Interview


The heavy rock powerhouse Sahg are releasing their new album «Memento Mori» via Indie Recordings. 
The band gave us this interesting interview, Enjoy!

LFdM: Hello and thank you for this interview. When I received the song I could not resist the temptation to chat with you about the new album.
Sahg: Thank you for the opportunity to talk about our music! 

LFdM: Is this the return of the occult Norwegian rock gods? How do you see it?
S: Sahg never went away. Sahg is still alive after more than 10 years of brilliant music, fantastic tours and shows around the globe, and with an exclusive and loyal fanbase! Now the fifth musical offering to the world is on our door step. Sahg is stronger than ever, and vital to all four present members. I don’t see this as a return, more as a contiuance of the ever exploring and evolving nature of Sahg. I have followed Sahg since the very beginning, and as a friend throughout the bands career I am very proud to be able to contribute to the Sahg  history with such a strong album that MEMENTO MORI has become. I’m not sure I would classify Sahg as the occult Norwegian rock gods, but it ultimately sounds pretty cool!   
LFdM: I have listened carefully to Silence The Machines first and then to the whole album: it seems to me that this album is less constructed in the studio, more visceral then the previous ones. What can you tell us about that?
S: MEMENTO MORI was more or less half-written when I joined the band in the spring of 2015. At least there was an idea of an album, and a lot of demos was being brought to the table. Olav Iversen, our main songwriter and lead vocalist/guitarist, was very productive and the music almost poured out of him as the band was being put together again after two members had left the group. One founding member, and their drummer for the past two albums. It was impressive to witness the outburst of song-writing-enthusiasm from the remaining two as Ole (guitars) and I struggled to get comfortable as the new guys. But for me at least, it felt really important to give honest feedback on the demos being presented. I spent a lot of time with the new music, looking for the parts and sections of music that had the right feel to me – not only as a drummer, but also as a fan and one with huge interest in music. Maybe the extreme circumstances lead to a more intuitive record in the end. We were all learning to play with eachother, and there was not much time to really sit down and try to write another concept album. And none o fus wanted that either. We wanted to write something crushingly heavy but at the same time endorse the progressive elements that Sahg has managed to put into the music so well in the past. 


LFdM: You draw your inspiration from anything that has a dark fascination. If you were to put aside literature or cinema, what could inspire your creativity in the future?
S: Well, creativity is in everything, so everything could theoretically inspire the future music from Sahg. I also believe that in all definitions of creation there are dark sides to which man will draw his fascination. But to be more specific, I would presume our ever changing global situation feeds our political minds and force our cultural conciuosness to adapt – or reject. For example; In the West you see a collective frustration with the unattendable crisis in the Middle East. Nothing new, really, but it is very visible in the media today. 30 years ago it seems that the dark music from Norway was mostly inspired by fiction from J.R.Tolkien, but somewhere along the road the young boys turned to men and found that the real World is more ”true”, ”cult” and scary than dragons and wizzards in books. This suits me just fine.

LFdM: Numerous influences are attributed to you: they always end up detracting from the work. In Memento Mori we find the artistic ability to capture an emotion more than the atmosphere, the emotion that ensues from it, as if the music had a lesser importance than the final result. Is it necessary to shred your soul to achive this?
S: In some ways yes, we tried more to capture the true spirit of the band, than to create it. I think some of this comes from the fact that the entire album is recorded live in studio. With this album it felt important to be able to record the new line up with the attributes of each member, old and new. And we had a collective goal to make it sound more aggressive, put more feelings into each stroke and every chord, more than just enough to produce a ”perfect” musical achievement. You have to drag your body and mind through emotions to create the right atmosphere. From this comes music. Music that feels right. Music that sounds honest and heartfelt.

LFdM: What is the craziest thing we see today linked to the occult?
S: The radicalisation of young men and women, the destruction of historical cultural heritage in some of the oldest parts of our civilisations crypt I find occult. To neglect and cover up something, to mislead your children and create false deitys to establish a new welth incontent with modern fellowship. This disgust me to the very core. Spiritual warfare is very dangerous, and disrespectful.

LFdM: The religion, and I speak not only of Christianity, bases its doctrine on the "temptation" that comes from dark or evil forces: it depends on your point of view and on the ability (or not) of people to resist. What is a temptation for you? And how it can be linked to the music?
One of my favorite ”deeds” are greed. It is ever present, and we all suffer from the temptations of greed. We all want something we don’t need, and it can easily transcribe into quite vulgure yet reckognisable lyrics to most. When greed leads to death it is at it most beautiful, because you then have two extremes that leads to nothing. And what does it matter anyway? Remember, you must die, eventually.

Interview by Michela (Anesthesia)
Editing by Alessandra

Album review HERE