Articolo a cura di Michela (Anesthesia)
Vacanze, ovvero il momento in cui ognuno di noi si sbizzarrisce condividendo qualunque cosa sui propri profili social. Bene, visto che le mie foto non sarebbero di particolare interesse, preferisco condividere con voi questa artista conosciuta una sera per caso in un goticissimo locale berlinese.
Lei si chiama Moran Magal, ed oltre ad essere una ragazza veramente disponibile e simpatica (tra pochi giorni potrete leggere l'intervista che ci ha concesso al termine del concerto) è anche una pianista di straordinaria bravura.
Non avevo mai sentito parlare di lei e questo la dice lunga sulla capacità di molte piattaforme nel far conoscere gli artisti emergenti. Nata in Israele e trapiantata in Germania, Moran ha eseguito, prima di farci ascoltare i brani tratti dai suoi album, una serie di cover metal (dai System Of A Down ai Black Sabbath, passando dai Metallica) facendoci subito fare la conoscenza della sua voce, così incredibilmente scura e sinuosa, un magnetismo avvolgente che incastona la purezza di Tori Amos trasformandola in una dark queen. Dal fascino magnetico
Combinando abilmente la musica classica e le orchestrazioni con elementi folk/gothic, Moran è stata in grado di far percepire il piacere, la passione, il potere femminile che attraverso gli 88 tasti della sua tastiera di sono trasformati in arrangiamenti di una densità tale da divenire palpabile, grazie anche al suo accompagnatore, il violinista russo Alexey Kochetkov.
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Lei si chiama Moran Magal, ed oltre ad essere una ragazza veramente disponibile e simpatica (tra pochi giorni potrete leggere l'intervista che ci ha concesso al termine del concerto) è anche una pianista di straordinaria bravura.
Non avevo mai sentito parlare di lei e questo la dice lunga sulla capacità di molte piattaforme nel far conoscere gli artisti emergenti. Nata in Israele e trapiantata in Germania, Moran ha eseguito, prima di farci ascoltare i brani tratti dai suoi album, una serie di cover metal (dai System Of A Down ai Black Sabbath, passando dai Metallica) facendoci subito fare la conoscenza della sua voce, così incredibilmente scura e sinuosa, un magnetismo avvolgente che incastona la purezza di Tori Amos trasformandola in una dark queen. Dal fascino magnetico
Combinando abilmente la musica classica e le orchestrazioni con elementi folk/gothic, Moran è stata in grado di far percepire il piacere, la passione, il potere femminile che attraverso gli 88 tasti della sua tastiera di sono trasformati in arrangiamenti di una densità tale da divenire palpabile, grazie anche al suo accompagnatore, il violinista russo Alexey Kochetkov.
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