"SYMPHONIC TERROR – LIVE AT WACKEN 2017 "
Label: Nuclear Blast
Country: Germany
Genre: Heavy Metal
Tracklist:
1. Die By The Sword
2. Restless And Wild
3. Koolaid
4. Pandemic
5. Final Journey
6. Night On Bald Mountain
7. Scherzo
8. Romeo And Juliet
9. Pathetique
10. Double Cello Concerto In G Minor
11. Symphony N.40 In G Minor
12. Princess Of The Dawn
13. Stalingrad
14. Dark Side Of My Heart
15. Breaker
16. Shadow Soldiers
17. Dying Breed
18. Fast As A Shark
19. Metal Heart
20. Teutonic Terror
21. Balls To The Wall
Che Wolf Hoffmann sia un grande appassionato di musica classica non lo scopriamo certo oggi, basta ascoltare i suoi lavori solisti “Classical” e “Headbangers Symphony”, entrambi basati sulla rielaborazione di arie classiche. E poi, chi non ricorda il celeberrimo intermezzo di “Metal Heart” in cui si cita “Per Elisa”? In questo live, registrato l’anno scorso al Wacken, Hoffmann ha finalmente la possibilità di proporre alcuni dei brani più famosi degli Accept accompagnato da un’orchestra sinfonica.
Symphonic Terror è diviso in tre parti: la prima vede all’opera solo gli Accept, ed è incentrata su brani dell’era Tornillo (a parte la storica “Restless And Wild”). La band conferma di attraversare un periodo di grazia, e chi era presente alla data italiana dello scorso gennaio può sicuramente confermare.
L’orchestra entra in azione nella seconda parte, in cui vengono eseguiti celebri brani di musica classica, già proposti da Hoffmann nel suo “Headbangers Symphony”. “Night On Bald Mountain” di Musorgskij è semplicemente da brividi, heavy metal e classica fusi alla perfezione. Non da meno “Romeo And Juliet” (Prokofiev) e Pathetique (Beethoven) tra ritmiche serrate e archi maestosi.
Infine la terza parte, in cui classici della band tedesca vengono eseguiti con l’orchestra. Il risultato è eccellente, i brani brillano di una luce nuova, in particolare “Shadow Soldiers” e l’incredibile “Stalingrad”, addirittura superiori agli originali, con violini e violoncelli che ne accentuano il tono epico e l’andatura solenne.
Un lavoro imperdibile per i tanti fans degli Accept, e che purtroppo rappresenta anche il testamento musicale del bassista e fondatore Peter Baltes, che ha recentemente deciso di ritirarsi a vita privata.
8/10
Andrea
Line-up:
Mark Tornillo – vocals
Wolf Hoffmann – guitar
Peter Baltes – bass
Uwe Lulis – guitar
Christopher Williams – drums
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