LIVE REPORT EPICA + ELUVEITIE
@Live Club Trezzo sull'Adda (MI) 4 novembre 2015
Ph. by Alessia Braione
Non capita tutte le sere di vedere sullo stesso palco un promettente gruppo death insieme ad una delle più note ed apprezzate symphonic band provenienti dalla nazione che ha fatto di questo genere uno dei propri cavalli di battaglia fin dagli anni Novanta. Tra gli svedesi e gli olandesi ci sono… gli svizzeri, vero e proprio anello di congiunzione fra il growl dei primi e la voce femminile dei secondi.
Questa serata all’insegna della varietà comincia sotto i migliori auspici e con un’affluenza più buona. Gli SCAR SYMMETRY propongono un death di ottima fattura che non nasconde il marchio più melodico tipico della scena da cui provengono. Nella mezz’ora a loro disposizione riescono a darci un breve assaggio dell’intera discografia, dal debut album Symmetric in design fino all’ultimo "The Singularity Phase I" pubblicato nel 2014: fra i pezzi migliori della setlist ricordiamo The Iconoclast, Mind Machine, Neuromancers e Chaosweaver. Oltre ad una sezione ritmica senza sbavature dominata dai virtuosismi chitarristici di Per Nilsson, la particolarità degli Scar Symmetry è quella di avere in formazione fin dalle origini due vocalist differenti: il clean di Lars Palmqvist e le harsh vocals di Robert Karlsson si alternano sapientemente conferendo ulteriori punti di forza ad un’esibizione molto più che buona.
SCAR SIMMETRY
The Iconoclast
The Anomaly
Chaosweaver
Mind Machine
Morphogenesis
Neuromancers
The Illusionist
Un’attesa non particolarmente lunga ci separa dall’arrivo sul palco degli ELUVEITIE, tranquillamente considerabili in qualità di co-headliner sia per la durata del loro show che per il numero di spettatori che nel frattempo è lievitato all’interno del Live. Chrigel Glanzmann e soci rompono gli indugi con l’energica King, tratta dall’ultimo full-length "Origins" così come le successive From Darkness e The Call Of The Mountains… o meglio Il richiamo dei monti, gentile omaggio al nostro Paese cantato in italiano da Anna Murphy. Dopo Nil e Thousandfold è il momento della bella strumentale An Dro, seguita dall’immancabile Slania’s song e da Omnos, che ci riportano indietro di qualche anno nella discografia della band. Ma la vera sorpresa arriva con Britcom, abbinata ad un medley acustico che sembra proiettarci sulle verdi pianure dell’Irlanda più che sulle montagne svizzere: flauto, violino e mandolino sono i protagonisti assoluti di una manciata di minuti veramente da incorniciare. La setlist non trascura nemmeno Helvetios, degnamente rappresentato da Scorched Earth ed Alesia nonché dalla melodica A Rose For Epona dominata dalla voce di Anna, a cui fa da contraltare l’energica Neverland. E’ già passata quasi un’ora e mezza, ma gli Eluveitie non possono lasciare il palco senza aver eseguito il cavallo di battaglia Inis Mona, accolta con un tripudio senza precedenti nonché suggello finale di uno show veramente coi fiocchi.
ELUVEITIE
King
Nil
Thousandfold
An Dro
Slania’s Song
Omnos
Il Richiamo dei Monti (Call of the Mountains in Italiano)
From Darkness
Brictom
Memento
Reel Set
Scorched Earth
A Rose for Epona
Kingdom Come Undone
Neverland
Quoth the Raven
Alesia
Inis Mona
King
Nil
Thousandfold
An Dro
Slania’s Song
Omnos
Il Richiamo dei Monti (Call of the Mountains in Italiano)
From Darkness
Brictom
Memento
Reel Set
Scorched Earth
A Rose for Epona
Kingdom Come Undone
Neverland
Quoth the Raven
Alesia
Inis Mona
Se è vero che non c’è due senza tre, è abbastanza improbabile che gli EPICA possano rivelarsi deludenti. Nonostante i frequenti passaggi della band in Italia fra cui il tour dello scorso anno per promuovere l’eccellente The quantum enigma, ci dovrà infatti essere un motivo se il pubblico radunato questa sera in quel di Trezzo è così numeroso anche in assenza di nuovo materiale in studio. Si riparte comunque da lì: le luci si spengono e vengono eseguite in sequenza l’intro Originem, The Second Stone e The Essence Of Silence; con Sensorium si torna invece al debutto della band, avvenuto dodici anni fa. Trovano spazio successivamente anche la title-track The Phantom Agony e Cry For The Moon, mentre il presente torna a farsi sentire con l’intermezzo orientaleggiante The Fifth Guardian, Chemical Insomnia e Victims Of Contingency. La seconda parte della setlist si divide invece tra Design Your Universe, The Divine Conspiracy e Consign To Oblivion, ma gli Epica hanno ancora tre pezzi da novanta riservati ad un encore acclamato a gran voce: su Sancta Terra e The Last Crusade nessuno riesce a stare fermo. Siamo tutti conquistati dal carisma e dalla presenza scenica della rossa frontwoman Simone Simons ma anche dalla bravura di Isaac e Mark alle sei corde, della precisione di Ariën alla batteria e dalla coesione dimostrata con il sostituto del tastierista Coen, costretto a rinunciare al tour a causa di problemi famigliari. La chiusura spetta a Consign To Oblivion, titolo quanto mai ironico per una serata come questa.
OriginemThe Second Stone
The Essence of Silence
Sensorium
Song Played From Tape
The Fifth Guardian (Interlude)
Chemical Insomnia
Unleashed
Martyr of the Free Word
Cry for the Moon
The Obsessive Devotion
Victims of Contingency
The Phantom Agony
Sancta Terra
The Last Crusade
Unchain Utopia
Consign to Oblivion
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