martedì 29 dicembre 2015

AWAKE THE SUN release new album in 2016 through Sliptrick Records

Progressive Doom metallers from Venice AWAKE THE SUN (feat. former ENSOPH) to release new album in Europe on February 2016 through Sliptrick records:




Is a project created by the founders of the Italian avant-garde metal band ENSOPH  (active for more than 13 years with 4 albums released and many gigs played around Europe) and members from Alkemic Generator, Cube and Howl of Minerva.

The project blends together dark progressive metal and electronic/ambient influences  with the aim to create unique misty melancholic atmospheres and to obtain a personal interpretation of the classic European Dark/Doom metal sounds.

Gloomy and technical riffs, dismal scores, unconventional rhythmic patterns enhanced by a range of melodic vocal arrangements are the trademark of the band.




The debut album of the band is titled THE BARREN SLEEP, 8 tracks of sad emotional landscapes, a journey through broken hopes and inquietudes, heavy and sharp riffs on polish rhythmical structures entwined with bittersweet melodies and haunting feels.
For fans of Katatonia, Paradise Lost, Novembre, Amorphis, Alcest, Opeth, Anathema, The Foreshadowing.

The album has been recorded at Xanctum LAB studios in Padua by  the band itself and mastered by Giuseppe  Orlando & Alfonso  Corace at THE OUTER SOUND STUDIOS in Rome.

HERE the streaming of their EP!

Underground Symphony rinnova il contratto con i Final Chapter



Underground Symphony è orgogliosa di annunciare il rinnovo di contratto con la band tedesca Final Chapter per la publicazione e distribuzione del secondo album “Legions Of The Sun”, dopo il successo del debutto “The Wizard Queen”, pubblicato nel 2004. La line-up è composta dal tastierista e leader Andreas M. Wimmer, dal cantante Oliver Strasser, dal chitarrista Michael Brettner e dal batterista Michael Stein.

“Legions of The Sun ” è composto da 8 tracce di power metal teutonico, con arrangiamenti sinfonici e sarà disponibile da gennaio 2016 in edizione limitata digipack.
Di seguito cover, tracklist e video e teaser promozionale.

01. Trace Of Fate
02. Sail Away
03. Garden of Fear
04. Legions of the Sun
05. Eternal Deep
06. The Key
07. The Journey
08. The Battle






mercoledì 23 dicembre 2015

BLOODLASH Rain EP Review


"Rain"

Release: 21 December 2015

Label: Inverse Records

Hometown: Mexico

Genre: Post-Metal/ Progressive Metal

Tracklist:
01. Godsbreath
02. Spring, Devoured
03. Thunderborn
04. Maelstrom






Gli EP sono i dischi più difficili da recensire: poco materiale per capire davvero quanto fuoco brucia sotto la cenere, abbastanza da rendersi conto delle potenzialità di una band, ma sempre non sufficiente per comprendere davvero quanto questa sia davvero in grado di sfruttare il proprio potenziale.

Con un EP si possono rovinare carriere se non si ha l'accortezza di trovare i brani davvero rappresentativi del proprio stile o, di contro, si possono trovare nuovi fan che non aspettano altro se non un disco completo, forti dell'aspettativa creata attraverso una manciata di tracce.

E' proprio di un EP che oggi vi voglio parlare, quello dei messicani Bloodlash che con Rain cercano di fare il saldo di qualità o, perlomeno, provano a farsi conoscere anche qui nel mercato europeo, cercando un piccolo posto nel firmamento della musica.

Con il loro metal progressivo che cerca di rompere le catene di una rigida convenzione musicale, questi ragazzi ci propongono quattro tracce che sembrano puntare moltissimo sull'energia, sulla voglia di ribellarsi e su un fuoco di passione che divampa nei loro animi, infuocati dall'amore per la musica.

La voce, però, appare un po' troppo soverchiata dalla stessa e le chitarre, ma soprattutto la batteria, hanno un po' troppo la meglio sia sulla parte clean che sui ringhi feroci e gutturali che a volte si lasciano andare ad urla viscerali, lasciando un certo amaro in bocca a causa di una resa non ottimale delle due parti che sembrano andare ognuna per conto loro.

Un guizzo non indifferente si ha con "Maelstrom" che parte più lenta, dolce e che mette in risalto così le vere capacità di una band che tra i suoi idoli e le sue ispirazioni ha gruppi del calibro dei Lamb of God, Mastodon, Opeth e Children of Bodom.

Per questa volta l'EP si è mostrato solo uno scoglio da superare. Non ci resta che aspettare un album completo capace di rivelare le vere intenzioni di una band che sa il fatto suo, ma che forse non è riuscita a mettersi davvero in luce.

6.5/10
Dora 


Erno "Eenj" Figueroa - Guitar, stellar architecture & clean vocals. 
Paul Alanís - Lead vocals, spells and lyrics. 
Julio César - Drum, thunder and storm. 
David - Guitar and space-time manipulation. 
Fabián "Vato" González - Dat Bass. 

Former members: Aleph - Guitar and underwater solos (2011-2013) 
Nino - Drums and mountain-moving (2011-2013) 
Jaymz Parker - Bass, voodoo & vocal harmonies.(2011-2014)


An Ocean Of Void – "The Great Escape" review

"The Great Escape"


Release Date: on 04th December 2015


Genre: post rock/atmospheric metal/ Progressive metal

Country: France

Tracklist:
1. Diving in the Deepest Sea
2. Enigma
3. Silent Storm
4. Resonance
5. Behind Red Clouds
6. An Ocean of Void Part. I
7. A Faded Light
8. An Ocean of Void Part. II 


Anche le migliori bottiglie di champagne, se prive dell’anidride carbonica necessaria, quando le stappi non fanno il botto.

L’album di debutto degli An Ocean Of Void prova a racchiudere al suo interno post rock, atmospheric e progressive, facendo però correre il rischio di far perdere la concentrazione nel tentativo di seguire la sua trama senza perdersi negli interminabili minuti che compongono ogni traccia.
Un vero peccato se si pensa alle band alle quali si sono ispirati i francesi, ma è anche vero che una egemonia per essere almeno scalfita, ha bisogno, oltre ad ottimi soldati, anche di buoni strateghi.

Il ritmo inizia ad alzarsi nella seconda parte, quando “Resonance” e “Behind Red Clouds” accumulano l’energia dei Pink Floyd per poi liberarla in milioni di molecole multiformi attraversate dalle luminescenze del post rock moderno, mentre la bipolarità del progressive metal si lascia ammaliare dal taglio malinconico incorporato nel DNA delle band scandinave ("A Faded Light") per intensificare le emozioni cercando di rimanere comunque ancorata al proprio dogma gettando tecnicismo nelle parti più morbide. 

Le ottime sovra incisioni si rivelano il punto nevralgico del disco, concedendo qualche colpo maestro, che evita, come un abile difensore, di subire l’irreparabile goal che metterebbe fine alla partita.

6.5/10
Michela  
Line-up:
Floran Guillou: vocals
Benoît Lamote: guitar, keys and backing vocals
Julien Lesseur: guitar and backing vocals
Jean-Luc Marro: bass
Pierre Delmas: drums





ARGONAUTA RECORDS contratto con i FILTH IN MY GARAGE‏


Un nuovo nome si aggiunge alla famiglia Argonauta Records: i Post Hardcore / Noise Rockers italiani FILTH IN MY GARAGE. La band entrerà in studio nei prossimi giorni per registrare il nuovo album.
Nati a settembre 2007 ad opera di Matteo, Luca e Stefano, i FILTH IN MY GARAGE hanno immediatamente creato una manciata di canzoni basate su riff di chitarra distorti, accordi dissonanti e tempi spezzati che si sposano con l’attitudine post hardcore. Il gruppo ha pubblicato tre EP e l’attuale line-up è formata da Stefano – voce, Matteo – chitarra, Giacomo – chitarra, Simone – basso, Mauro – batteria.

Il primo full length vede la luce tre anni dopo l’EP 12.21.12, che ha gettato le basi per una vera e propria rinascita da un paesaggio apocalittico, portando la band verso nuovi e meno frenetici orizzonti, meno standardizzati e più spontanei.

“Songs from the Lowest Floor” verrà pubblicato in CD/DD da ARGONAUTA Records il 4 marzo 2016.



martedì 22 dicembre 2015

Vorna - ”Ei valo minua seuraa” (”No Light Follows Me”)

Ei valo minua seuraa” (”No Light Follows Me”) 


Release date: 04.12.2015


Genre: Pagan metal  

Country: Finland

Track List:
1 - Harmaudesta (Away from Grey)
2 - Jälkemme (Heritage)
3 - Itsetön (Soul Shriven)
4 - Sieluni varjossa (In the Nightside of Self)
5 - Vaipunut (Of Life Descended)
6 - Yksin (Alone)
7 - Hiljaiset rauniot (Silent Ruins)


Come un airone, il suono dei Vorna spiega le sue ali volteggiando silenzioso sopra i cieli finlandesi.

Riportando alla luce lo spirito pagano, la band offre al proprio pubblico un album autentico, che affonda i propri artigli nelle radici nere della terra degli Heidevolk e che va trasformandosi, traccia dopo traccia, in una fenice pronta a riemergere nelle auliche melodie folk dei Moonsorrow .

Ei valo minua seuraa” è un’esplosione di emozioni, ricco di echi popolari, come lo dimostrano gli strumenti tradizionali utilizzati nella traccia di apertura.  
Un concerto raffinato dove le orchestrazioni mostrano una vera e propria padronanza di stile e le linee vocali una versatilità innata.

Un intreccio iconografico di vita comune, sentimenti contrastanti che si animano, grazie alla voce del singer Vesa Salovaara, come piccoli oggetti tra le mani di un abile artigiano, mentre la sovranità delle tastiere di Saku Myyryläinen, trasforma i pesanti riff in armoniose melodie che colpiscono, con una elaborata gamma di elementi sinfonici, anche l’orecchio meno allenato.

Questo album mostra da solo ciò che questo genere è in grado di produrre, una spettacolare serie di canzoni scritte brillantemente, in una prova di forza talmente superiore che sembra quasi irreale che si tratti di un album di debutto.

8/10
Michela

Line-up:
Vesa Salovaara – Vocals
Arttu Järvisalo – Guitars
Henri Lammintausta – Guitars
Niilo Könönen – Bass
Saku Myyryläinen – Keyboards
Mikael Vanninen – Drums




Hautajaisyö Interview

"Melancholy driven metal of desperation, self destruction and death. A plunge deep into the source of hidden fear and agony. Music filled with all the pain in the world to accompany you on your last journey you will never return from..."


Hautajaisyö was born in Finland in 2006 by vocalist J. Partanen and Drummer S. Leinonen and today, their vocalist Janne talks about their music.

Interview by Michela
HERE our last review

LFdM: Hello guys and thanks for this interview. After listening to your album I wanted to deepen my knowledge of you and your world.
The first question, obvious but important for those who don’t know your music: can you tell us something about you and your music?
Janne: We are a metal band from a small city in Finland. Band was formed in 2014 , but it has roots to 2006. We play melancholy thrash metal & death metal, but have also mixed other styles in our music. Our main goal is to make melancholy but aggressive music that still has some groove on it. Vocals are sung in finnish and the lyrics tells about death,suicide,mental problems and despair. We released our debut album as a digital release on halloween 2015, it has nine songs and you can find it almost every digital store and free on youtube.

LFdM: "Hautajaisyö" is a name very musical: after having sailed into the murky waters of trash metal you preferred to turn to the most frigid waters of death metal. Why this choice?      J: Well we try to make music that we want to listen. Death metal runs in our veins and it is strongest of metal styles. Our band members also enjoy thrash and black metal so it our music has lots of different elements. We also want to break some ”genre rules” because metal is always been full of anarchy. We do what we want to do.

LFdM: You have great technical skills - as always, this is a credit to the great Finnish school, able to put on the market promising and talented young bands. Today, which is your main target?
J: Well this year has been great for the band. We have played great gigs and we have got our music to many people. Next we are starting making new songs and try to get more great gigs and get our music to even more people.

LFdM: I have found the perfect combination of sound and image, even thanks to the voice of J. Partanen, very expressive. How many hours of work do you dedicate to music?
J: Pure music only 2-4 hours in a week. But all the other stuff writing lyrics, making songs, doing pr, selling gigs and the band websites takes alot of time. Basicly I am always doing something for the band. So it takes a lot but also gives alot.

LFdM: "Hautajaisyö" is like a mantra, recited more for us to sink into oblivion then to redeem us. What kind of message do you want to send, if there’s any?
J: There is nothing but death. Our lives is just waiting the end. In deaths eyes we are all the same. Many times our life is full of agony and misery, but death will free us from the pain.

LFdM: Where does the urge to start a band come from?
J: From the love of music and way to get out from normal life. Its way to release stress and keep our heads up one more day and its keeping us from mental breakdown.

LFdM: What or who has most influenced your style?
J: Lots of old and new bands. Napalm Death, Slayer, Bolt Thrower, Asphyx, Cannibal Corpse, Six feet under, Deatchain, Sepultura, Lamb of god and many more. We all listen to different bands so there is no simple answer to that question. From King Diamond to Cattle Decapitation.

LFdM: The Internet has certainly facilitated the visibility for the artists in general. Can it be considered a double edged sword? I mean, most things are put on the market… is there the risk to be forgotten the next moment? 
JSure there is, but that just keeps the flame going. You have to make new songs,play gigs, make videos, albums and use the interned as best you can. And what you do must be good. I really like this time. The second we released our album it was in everywhere and people could listen to it. For me internet is freedom.

LFdM: What are, in your opinion, the bands that have made your country famous?
J: Well everybody knows the main finnish bands but for new bands you should check: Kaunis Kuolematon, Saattue, Verjnuarmu, Nicole and Seremonia.

LFdM: Thanks so much.
J:Thanks for this interview! Listen to our album and feel free to tell us how you like it. More music coming 2016 and for the latest info join up out fb page. Janne from Hautajaisyö thanks for your support!


Edit by Alessandra
ph. credits to owner

lunedì 21 dicembre 2015

JACK FROST - Melaina Chole Review

Melaina Chole


Label: Gloom Rock Enterprises


Release: 18 December 2015


Hometown: Linz

Genre: Doom Metal/Goth

Tracklist:
1. No Place in the Sun 
2. She Must Come Down 
3. Again and Again and Again 
4. I Am Nothing 
5. Loser in Your Eyes 
6. Faces and Names 
7. Half a Man 
8. My Baby Works in a Liquor Store

Senza pietà. A volte la musica sa essere crudele nel suo modo di parlare direttamente all'animo umano mettendolo davanti alla verità nuda e cruda di un'esistenza che sembra essere fatta di dolore, sofferenza, di una malinconia tale da andare e venire come le correnti e le maree.

Viscerale. Essenziale. Poetica. Nera. Ci sono tanti modi per definire questo tipo di musica, ma ognuno di questi si avvicina solo di poco alla sua vera essenza e allora basta ascoltarla per capirla, per assorbirla. Non serve altro se non una stanza buia, il silenzio attorno a noi e una voce appena sussurrata, una cantilena oscura e sincopata che irretisce i sensi, li ottenebra e poi li lascia camminare per una valle di lacrime e disperazione, accompagnata da un suono funereo, impalpabile come la nebbia, ipnotico e sibillino come l'acqua di un lago scuro e profondo.

La musica dei Jack Frost è la pura sintesi di tutto questo e Melaina Chole, il loro nuovo disco, sembra essere la conferma che, a volte, anche dal nero di un'anima in profondo tumulto possono nascere piccole perle, lacrime di perfezione che forse non ci è concesso comprendere, ma che ci vengono ugualmente affidate per serbarle nel cuore.

Con una voce che ricorda un po' quella di Jyrki dei finalndesi The 69 Eyes, un sound che a volte sembra voler afferrare l'anima e la profondità delle melodie dei Paradise Lost, gli austriaci ci fanno sprofondare in un liquido mare di inchiostro che ci lambisce e ci trascina giù, forse solo per ricordarci che dove ci sono le tenebre più nere esiste anche una luce che illumina gli angoli scuri.

7/10
Dora




LINE - UP
Phred Phinster: Bass, Vocals
Mournful Morales: Guitars
Gary Gloom: Guitars
Collossos Rossos: Drums

venerdì 18 dicembre 2015

CORAXO - Neptune Review

"Neptune"

Release Date: November 20th, 2015

Label: Massacre Records

Genre: Metal/Death Metal/Avantgarde

Country: Finland

Track List:
1. Sol Oriens Sum
2. Lanterns
3. Tangier
4. The Bastion
5. The Citadel
6. In Adoration
7. Symbiosis
8. Signal Detected
9. Ghosts
10. Ending Credits




Non molto tempo fa è capitato che il Doctor Who, in uno dei suoi stravaganti viaggi, si è ritrovato nella città di Tampere dove ha fatto strani incontri.

Il viaggio fantascientifico dei Coraxo riprende là, dove si era interrotto: li avevamo lasciati con due mini EP e senza un'etichetta, oggi li ritroviamo con Neptune, il primo full length, e una casa discografica tutta nuova, la Massacre Records.

I Coraxo sono un insieme di piccole particelle sonore, non sempre ben identificabili, che bruciano nell'atmosfera con le loro scariche elettrice, attingendo direttamente da quella voglia di esplorazione dell'ignoto tipica della sperimentazione anni '70 che ha dato vita a meravigliosi album psichedelici che, attraverso l'ecletticità del jazz unito alla profondità del prog, sono arrivati fino alla suprema corte del metal.

La predominanza delle tastiere strappa alle chitarre la parte di interprete principale dell’impressionismo mistico degli anni '70, mentre l'aggiunta di qualche effetto shoegaze ne crea un contrasto techno/avantgarde apprezzabile.

Tuttavia l'album presenta delle pecche piuttosto evidenti: i vocalizzi non sempre perfetti scricchiolano paurosamente sulle parti più death metal, mentre l'armonia chitarre/tastiera viene spesso messa in discussione da una produzione frammentaria e poco fluida, dando cosi la sensazione che questo viaggio debba ancora riprendere.


6.5/10
Michela


Line Up:

Tomi Toivonen - Vocals, Guitars, Keyboards
Ville Kokko - Bass
Ville Vistbacka - Drums


*Special guest Musungu's Ilkka Ferm (saxophone on "In Adoration")


cover artwork by Chris Panatier 





LANDSKAP "II" - review

"II"


Release Date: on 24th October  2015

Label: BLACK WIDOW

Genre: Prog Doom Metal

Country: UK

Track List:
Leave It All Behind 
South Of No North
Through The Ash
Landskap Theme
Tomorrow's Ghost
Lazy Sundae



Quando ascolti dischi come "Master Of Reality" dei Black Sabbath o "Demons and Wizards" degli Uriah Heep, ti rendi conto di quanto ancora oggi suonino attuali.

Eppure il fascino di Jim Morrison, nonostante abbia sempre ritenuto la musica dei The Doors poco contemporanea, è qualcosa che non passerà mai di moda e continuerà ad impossessarsi di giovani artisti ignari del suo potere. 

I maestri dell'oreficeria musicale di Via Del Campo in Genova hanno esposto, nella loro vetrina, un nuovo gioiello, puro come uno zaffiro e raffinato come il platino.

"II"  è il secondo full-length dei londinesi LANDSKAP, un intricato prog metal che racchiude all'interno un'anima hard rock. 

Le due tracce iniziali ("Leave It All Behind" - "South Of No North") sono quelle che ricordano maggiormente la carriera dei The Doors, mentre i passi successivi ("Through The Ash" - "Landskap Theme"si giocano la carta di un portamento più progressivo, mettendo in risalto la bellissima voce di Jake Harding e le strabilianti capacità di organista di Kostas Panagiotou; la chitarra di George Pan è il punto fermo dell'album, un catalizzatore di emozioni che combina il virtuosismo di Jimi Hendrix alla regalità di Tony Iommi.

La produzione è ottima, i suoni sono potenti, "II" è una creatura consapevole di avere sangue blues nelle vene e che presto verrà chiamato a dare continuità ad una passione che dura da mezzo secolo.

7.5/10
Michela 

Line Up:
Jake Harding: Vocals
George Pan: Lead guitar
Frederic Caure: Bass guitar
Kostas Panagiotou: Organ and keyboards
Paul Westwood: Drums


giovedì 17 dicembre 2015

Sólstafir release video for “Miðaftann” and announce special European shows in May

Season Of Mist presents:
Sólstafir release video for “Miðaftann”
and announce  special European shows in May

SÓLSTAFIR have released a spectacular video for the song "Miðaftann", a number from their latest full-length 'Ótta' (2014).

The clip was directed by Harri Haataja and Vesa Ranta and shot with renowned actor Gudmundur Ingi Thorvaldsson, at the famous black sand beach which inspired the band's album title 'Svartir Sandar' close to Iceland's southernmost village Vík í Mýrdal. 

"Miðaftann" is  already streaming on YouTube worldwide via our US media partner NPR:


Frontman Aðalbjörn Tryggvason comments on the video: "The track is about wandering in darkness. Playing chess with Death, getting burned by salt, drowning in the ultimate wave of sin and returning back home by using moonlight as navigation."

Directors Harri Haataja and Vesa Ranta further elaborate: "They told us a real-life story about a sailor, who lost his crew at sea and was stranded to shore as the only survivor-. He proceeded to find his way to town and en route he found a barrel filled with water. Yet the water was frozen, so he had to punch through the ice with his bare hands to fight dehydration. Eventually, after a long journey, he reached the town and survived."
On further news, SÓLSTAFIR are announcing a set of special shows in Europe. The Icelanders will perform their latest album 'Ótta' in full accompanied by piano and strings. The second part of the evening will be filled with fan favourites from the band's long history.

All confirmed dates can be viewed below.

14 May 16 London (UK) Islington Assembly Hall
15 May 16 Paris (FR) Divan du Monde
16 May 16 Haarlem (NL) Patronaat
17 May 16 Hamburg (DE) Gruenspan
18 May 16 Leipzig (DE) Taubchental
19 May 16 Aarau (CH) KiFF
20 May 16 Wörgl (AT) Komma
21 May 16 Wien (AT) Arena
22 May 16 Praha (CZ) Palac Akropolis

SÓLSTAFIR are touring in support of their highly acclaimed fifth full-length 'Ótta', which is still available in various formats from the Season of Mist shop and streaming in full here: http://tinyurl.com/gvdqg5q



The amazing cover art by Icleandic star photographer RAX aka Ragnar Axelsson and tracklist for 'Ótta' can be viewed below:

1. Lágnætti
2. Ótta
3. Rismál
4. Dagmál
5. Miðdegi
6. Nón
7. Miðaftann
8. Náttmál

SÓLSTAFIR are different. Their unique blend of metal with beautiful melodies, psychedelic moments and a strong undercurrent of classic / hard rock comes as varied and at times appealingly bizarre as the landscapes of their native Iceland. Their fifth full-length "Ótta" is the logical continuation of the musical course this four-piece adopted on the highly acclaimed forerunner "Svartir Sandar" (2011). Expect the unexpected, such as seduction by subtle strings or a hypnotic banjo. None of this was apparent when SÓLSTAFIR released their album debut "Í Blóði og Anda", which translates as 'In Blood and Spirit' in 2002. Instead of today's Icelandic gravel throated siren chants, frontman Aðalbjörn Tryggvason spit forth vitriolic crust-like vocals and the ripping guitars were clearly black metal inspired. Yet the band was as clearly identifiable back then as now and along their way with the next albums "Masterpiece of Bitterness" (2005) and "Köld" (2009) introducing new elements in a continuous evolution. SÓLSTAFIR's music is as much the product of Arctic blizzards as of red hot volcanic magma, erupting geysers, lush green pastures, and salty waves. With "Ótta" the Icelanders touch something ancient and timeless, while defying easy categorisation. This album needs to be heard again and again, to peel back layers of details, each different and yet always revealing the same: great songs – all of them. The song titles of "Ótta" form a concept based on an old Icelandic system of time keeping similar to the monastic hours called "Eykt" ("eight"). The 24 hour day was divided into 8 parts of 3 hours each. The album starts at midnight, the beginning of "Lágnætti" ("low night"), continues through each Eyktir of the day and ends with "Náttmál" ("night time") from 21:00 to 0:00. This form of time keeping is more open than the relentless ticking of modern times, where each second is made to count, which turns humanity into cocks of the corporate clockwork. Now SÓLSTAFIR give you the antidote. Just lean back, close your eyes, take your time and lose yourself in this masterpiece called "Ótta"!


Photo credit: Ragnar Axelsson

Live line-up
Aðalbjörn Tryggvason: guitar, vocals
Svavar Austmann: bass
Sæþór Maríus Sæþórsson: guitar
Hallgrímur Jón Hallgrímsson: drums

Nhor "Momenta Quintae Essentiae" review

"Momenta Quintae Essentiae"

Release Date: November 6th, 2015

Label: Prophecy Productions

Genre: Ambient/Folk/Atmospheric/Black/Doom 

Country: United Kingdom

Tracklist:
1. Luna Oritur
2. Nosce Te Ipsum
3. Contra Ventum
4. Sic PrateritNox
5. Ex Lunae In Nubis
6. Hedera
7. Tremere
8. Ante PrimamLucem


La natura è la manifestazione dell'infinito, qualcosa che ha avuto un principio ma non avrà mai una fine.

"Momenta Quintae Essentiae" è un piccolo rifugio dove è possibile osservare senza essere osservati. Tornare indietro, sentirsi nuovamente bambini, l'interazione naturale con tutto ciò che ci circonda.

Gli inglesi Nhor aprono un nuovo capitolo, fatto di note che descrivono il silenzio, i pensieri; melodie che come specchi riflettono i momenti che viviamo avviluppandosi come edera intorno al nostro corpo.

Interminabili composizioni di piano accompagnano questo requiem in una texture di black/ambient/doom, cercando di acquisire e sottrarre spazio ai brevi bagliori folk e dove sussurri armonici si insinuano come a volerne interrompere l'estasi.

C'è un senso tangibile di distanza tra gli strumenti ed un’atmosfera rarefatta nella quale l'acustica dispone di molto spessore; la lunghezza dei brani, paragonabile solo alle interminabili melodie islandesi dei Sigur Rós (Luna Oritur), osserva una metrica precisa con l'aggiunta di percussioni tribali che richiamano gli spiriti degli sciamani finlandesi Syven (Ex Lunae In Nubis).

Un album che chiederà uno sforzo sovrumano al proprio pubblico, ma che troverà di sicuro un posto nella vostra collezione di opere d'arte.

8,5/10
Michela





mercoledì 16 dicembre 2015

COUNTLESS SKIES: firmano per Kolony Records


I melodic death metallers inglesi COUNTLESS SKIES hanno firmato un contratto con Kolony Records per la pubblicazione dell'album di debutto della band, ancora senza titolo, programmato per la primavera 2016. 

Con un moniker ispirato alla song dei BE'LAKOR, 'Countless Skies', il quartetto inglese ha fatto irruzione nella scena metal lo scorso anno, con la pubblicazione dell'omonimo debut EP, seguito da una serie di show in tutta l'Inghilterra. Dopo aver vinto il 'Metal to the Masses' in Bedfordshire, i COUNTLESS SKIES hanno tenuto uno show trionfale al Bloodstock Open Air nell'estate 2015, per poi concentrarsi sulla stesura e successiva registrazione dei pezzi che andranno a comporre il nuovo album. 

L'ultimo singolo della band, 'Solace', può essere ascoltato al seguente link:


line-up:
Ross King - vocals, guitars
James Pratt - guitars
Phil Romeo - bass, vocals
Nathan Robshaw - drums

Links: