"Songs from the North"
Label: Century Media
Genre: Melodic Doom
Country: Finland
Tracklist:
Songs from the North I
1. With You Came the Whole of the World's Tears
2. 10 Silver Bullets
3. Rooms and Shadow
4. Heartstrings Shattering
5. Silhouettes
6. The Memory of Light
7. Lost & Catatonic
8. From Happiness to Dust
Songs from the North II:
1. The Womb of Winter
2. The Heart of a Cold White Land
3. Away
4. Pray for the Winds to Come
5. Songs from the North
6. 66,50'N,28,40'E
7. Autumn Fire
8. Before the Summer Dies
Songs from the North III:
1. The Gathering of Black Moths
2. 7 Hours Late
3. Empires of Loneliness
4. Abandoned by the Light
5. The Clouds Prepare for Battle
"This heart of a cold white land
In the dark of the endless nights
And the light of summer that never dies
In these songs from the North"
Il Nord è terra di contrasti, convivenza di estremi. E’
malinconia e forza, luce abbagliante e profonda oscurità. E questo sesto album,
declinato in tre capitoli, della band di Jyväskylä lo rappresenta alla perfezione.
“Songs from the North”
è un triplo album, sicuramente fino a questo momento l’opera più ambiziosa e
coraggiosa della band. Frutto di tre anni di lavoro, racchiude tutto ciò che
gli Swallow the Sun hanno sperimentato in questi anni, ma esteso ed
approfondito fino a diventare quasi un inno alle radici finlandesi della band.
I tre capitoli,
completamente diversi l’uno dall’altro, si armonizzano alla perfezione
ricreando quelli che sono i tre aspetti principali del Nord: malinconia,
bellezza, disperazione.
E’ difficile
scinderli, così come è difficile e riduttivo scrivere una sola recensione che
renda giustizia a questo lavoro.
Songs from the North I
è la malinconia. E’ quello che ci si aspetta da un album degli Swallow the Sun
successivo a “The Emerald Forest and the Blackbird", di cui riprende e migliora
le atmosfere melodic doom. A questo primo capitolo appartiene il primo singolo,
“Heartstrings Shattering", caratterizzato da un’alternanza tra voce pulita e
growl in cui il bravissimo Mikko Kotamäki
è accompagnato dalla voce ipnotica di Aleah Stanbridge.
Il secondo capitolo
rappresenta la bellezza. E’ il lato sentimentale e nostalgico della band, che
dà vita ad un album acustico dalle atmosfere quasi prog, che ricorda i
Katatonia ma con l’aggiunta di echi folk tipicamente finlandesi. Tastiere
strazianti e suoni morbidi fanno abbandonare il growl in favore di una voce
sempre pulita, in cui l’oscurità è sempre presente, seppur stemperata da una
malinconia in cui è quasi piacevole perdersi.
Il terzo capitolo è
l’oscurità, la disperazione. Le atmosfere si fanno cupe e richiamano il funeral
doom. E’ probabilmente il capitolo più “difficile” dei tre, ma con ripetuti
ascolti si coglie l’armonia dell’insieme, arrivando a comprendere ed apprezzare
appieno l’immenso lavoro compiuto dalla band.
9.5/10
Alessia
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