"The Hyperion Machine"
Label: Trisol
Genre: Neofolk
Country: Lussemburgo
Track List:
1 The Hyperion Machine
2 Celine in Jerusalem
3 Transference
4 The Alabanda Breviary
5 Stillwell (feat. Thåström)
6 Cities of Asylum
7 Skirmishes for Diotima
8 Adamas --
9 The Secret Germany
10 Die Mörder Mühsams
11 FanFanFan (bTrack)
“Guarda come questi tempi sono pesanti, bisogna rimanere
attenti, bisogna aspettare
di nascosto sempre migliorarsi”
di nascosto sempre migliorarsi”
Se la vita è prevalentemente passione, come può la storia essere raccontata senza lasciarsi trascinare dalle emozioni?
L’eleganza neofolk del progetto Rome torna a distanza di quattro anni per parlare il linguaggio che i morti hanno insegnato ai vivi per essere tramandato ai posteri.
L’evoluzione dello stile, la raffinatezza con la quale Jérôme Reuter riesce ad incantare rimanendo disilluso è straordinaria come queste undici tracce. In una concezione fatalmente semplicistica, i Rome ci raccontano il nuovo olocausto, una testimonianza tangibile di come la società attuale abbia ripudiato, deturpato e soffocato l’essere umano.
The Hyperion Machine è un album che non si dovrebbe ascoltare in una notte d’estate, ma che cattura attraverso una melanconia
che brilla nel buio, una fragranza neofolk che ha trovato i
natali tra le braccia delle nuvole rosa dei Death in June, assaporando l’emozione
artigianale di Leonard Cohen e tramutando la sua fulgida
bellezza in infiniti arpeggi acustici.
The Hyperion Machine è un sublime esempio di come il
monocromatico industrial abbia svestito i panni popolari vestendo quelli del
neo folk d’avanguardia, un flusso di salmodie vocali, immagini e simbolismi
incentrato sui temi della solitudine, del dolore e della delusione. Armonie
profonde accompagnate da calde chitarre che abbandonano completamente gli
occasionali richiami mediterranei per essere sottomessa dalla dure legge marziale.
Molto più personale di quanto le parole potranno mai descrivere, la macchina dei Rome possiede un'umanità ed una purezza inarrestabile.
8.5/10
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