"THE LAST STAND"
Label: Nuclear Blast
Country: Sweden
Style: Power metal
Tracklist:
1. Sparta
2. Last Dying Breath
3. Blood Of Bannockburn
4. Diary Of An Unknown Soldier
5. The Lost Battalion
6. Rorke’s Drift
7. The Last Stand
8. Hill 3234
9. Shiroyama
10. Winged Hussars
11. The Last Battle
Uhm… sarò sincero, a me quest’ultimo lavoro dei Sabaton non ha particolarmente colpito.
In questi anni gli svedesi hanno visto accrescere notevolmente la popolarità, e oggi sono tra i primi candidati a contendersi il trono lasciato vacante dai Manowar. Eppure questo The Last Stand mi ha dato l’idea di un lavoro affrettato, superficiale, che scorre piacevolmente ma senza lasciare il segno.
L’heavy metal battagliero che ha caratterizzato i lavori precedenti è ancora presente, ma è annacquato dall’uso troppo invadente delle tastiere, che ne ammorbidiscono notevolmente il sound. La struttura delle songs è generalmente semplice e spesso si cerca il chorus ruffiano, come in “The Last Battle” in cui più che i nuovi eroi dell’epic metal sembra di ascoltare una versione iper-amplificata degli Europe.
L’opener “Sparta” è sicuramente l’episodio più riuscito, un cadenzato epico e dai cori belligeranti. Ma con “Last Dying Breath” l’atmosfera si fa decisamente più tiepida, mentre “Blood Of Bannockburn”, introdotta dalle cornamusa, vorrebbe trasportarci nell’antica Scozia ma si rivela un semplice hard rock allegro e festaiolo.
L’opener “Sparta” è sicuramente l’episodio più riuscito, un cadenzato epico e dai cori belligeranti. Ma con “Last Dying Breath” l’atmosfera si fa decisamente più tiepida, mentre “Blood Of Bannockburn”, introdotta dalle cornamusa, vorrebbe trasportarci nell’antica Scozia ma si rivela un semplice hard rock allegro e festaiolo.
“The Lost Battalion”, la title-track e “Hill 3234” sono songs dignitose ma di poche pretese, costruite per piacere un po’ a tutti, ma che non affondano mai il colpo. “Shiroyama” sarebbe anche valida, peccato che sembri un robusto A.O.R. rivestito da una sottile corazza di metallo.
L’impressione è che, dopo una serie di lavori di qualità costantemente elevata, i Sabaton stiano attraversando la loro prima crisi creativa. O che semplicemente avrebbero avuto bisogno di più tempo per rifinire le canzoni.
Intendiamoci, The Last Stand è complessivamente un buon lavoro, se fosse opera di un gruppo di esordienti avrebbe ottenuto un voto ben più alto. Ma credo che dai Sabaton sia lecito attendersi qualcosa in più.
6,5/10
Andrea
Andrea
Line-up:
Joakim Broden – vocals, keyboards
Chris Rorland – guitar
Thobbe Englund – guitar
Par Sundstrom – bass
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