giovedì 15 ottobre 2015

THY CATAFALQUE - Sgúrr Review

Sgúrr

Label: Season of Mist

Release: 16 October 2015

Tracklist:
1. Zúgó
2. Alföldi kozmosz
3. Oldódó formák a halál titokzatos birodalmáb
4. A hajnal kék kapuja
5. Élő lény
6. Jura
7. Sgùrr Eilde Mòr
8. Keringo
9. Zúgó



Esiste una musica capace di alzarsi come la nebbia sottile che arriva dal mare, che si avviluppa con le sue esili braccia attorno al nostro corpo traendone forza, energia, in grado di crescere sempre di più fino ad arrivare a parlare a quell'angolino nascosto della nostra anima che si nutre di essa e che con lei cresce, sbocciando come un fiore in primavera dopo un lungo inverno di attese.

La chiamano musica avant-garde, ma per una volta vorrei evitare di dargli un titolo: oggi è solo musica, di quella che è come la nebbia, come il traliccio di vite, come una pianta rampicante, come una primula che apre le sue corolle al primo raggio di sole.

Non sempre è immediata, a volte va anche capita, interiorizzata. La musica parla con una voce che può essere criptica, sensuale, ipnotizzante ed elegante, proprio come "Sgúrr" dei Thy Catafalque che, attraverso melodie a metà strada tra un mondo ancestrale di antica memoria e un presente moderno proiettato al futuro, ci racconta una storia di rara bellezza, densa e vibrante come una dolce marea che si spinge prepotente verso i più oscuri anfratti di un abisso senza fine.

E' un suono ricco, tenebroso, potente e sostanzioso, capace di trarre ispirazione da distorsioni elettroniche e progressive che lo rendono introspettivo, unico, un po' come se fosse stato composto per te e te soltanto.

A volte la magia si manifesta sotto svariate forme, stratificate e differenziate, vestite con le tonalità di un synth che abbraccia atmosfere liriche e quasi gotiche che, però, non hanno paura di diventare più dure ed oscure nella migliore tradizione metal.

A volte la magia è musica.

8/10
Dora



Line-up
Tamás Kátai: vocals, guitar, bass, keyboards, programming

Guest musicians:
Dimitris Papageorgiou: violin
Balázs Hermann: double bass
Zoltán Kónya: additional vocals
Ágnes Sipos: soprano
Viktória Varga: narration

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