Tracklist:
1. Summer’s Winter
2. The Man In The Ivory Tower
3. Bleeding From Inside
4. From The Ashes
5. Living On The Edge Of Time
6. We Owe A Life To Death
7. Mind Over Matter
8. Let Me Go
9. Hell Freeze Over
10. Waterfall
11. Another Kind Of Madness
Dopo una serie di concerti di notevole successo (alcuni con il nome fittizio di Tres Hombres) Peavy Wagner e soci ci hanno preso gusto e quella che doveva essere una reunion estemporanea ha preso le forme di una band a tutti gli effetti.
Peavy Wagner, Manni Schmidt e Chris Efthimiadis sono la formazione storica dei Rage, quella che tra il 1988 e il 1993 ha pubblicato lavori superlativi come “Secrets In A Weird World”, “Trapped” e il capolavoro “The Missing Link”. Dopo l’abbandono di Schmidt seguiranno altri grandi album (“End Of All Days” e “XIII” su tutti), poi il periodo “ultra-tecnico” con Mike Terrana e Victor Smolsky e gli esperimenti sinfonici e orchestrali. Ma i “tres hombres” sono rimasti nel cuore di tanta gente, e ancora oggi non sono pochi quelli che considerano il trio Wagner-Schmidt-Efthimiadis come i “veri” Rage.
Solitary Men riparte da dove la storia si era interrotta, se i brani siano totalmente nuovi o semplicemente outtakes del periodo storico non è dato saperlo, quel che è certo è che i Rage (oops, i Refuge) ci hanno regalato un ottimo lavoro di puro heavy metal, che sarà pure old school ma che suona ancora attualissimo. “Summer’s Winter” (che già dal titolo rimanda al vecchio classico “Don’t Fear The Winter”), “Man In The Ivory Tower” o “Mind Over Matter” sono tutti brani solidissimi, mentre la melodica e suggestiva “Waterfall” stupisce, ma fino ad un certo punto (ricordate certe concessioni melodiche di “Reflections Of A Shadow”?).
Dire che Solitary Men è in grado di giocarsela con “The Missing Link” è un’esagerazione, ma sicuramente si tratta di un lavoro che merita di essere ascoltato, e non solo dai nostalgici dei Rage che furono.
7,5/10
Andrea
Line-up:
Peavy Wagner – vocals, bass
Manni Schmidt – guitar