HEROES ON TOUR
@Alcatraz - Milano 03.02.2015
Quando metti insieme band apparentemente molto diverse tra loro, ma con la grinta come comune denominatore a farla da padrone, puoi essere sicuro che lo spettacolo a cui assisterai non sarà solo un semplice show qualsiasi, bensì una vera e propria esplosione di energia capace di spandersi dal palco fino a tutta la platea, coinvolgendo i numerosissimi fan accorsi all'evento in un turbinio di note musicali e voci.
È quello che è successo martedì 3 febbraio all'Alcatraz di Milano che, nonostante a qualche chilometro di distanza stessero suonando gli Slipknot, si è riempito di gente per accogliere con calore e grandi aspettative, tutte caratteristiche che contraddistinguono i fan italiani, un tris di grandi band pronte a surriscaldare la freddissima serata milanese, allontanando perfino la minaccia di una bufera di neve all'orizzonte.
Ad aprire questa serata sono stati i Battle Beast, una band Heavy Metal finlandese che, nonostante abbia avuto un piccolo spazio all'interno dell'evento, proponendo circa sei canzoni del loro repertorio (ricordiamo che sono una band decisamente giovane, con all'attivo pochi album, quindi è normale che la scelta sia ricaduta sui cavalli di battaglia!), hanno saputo surriscaldare fin da subito gli animi grazie ad una presenza di tutto rispetto su un palco importante, il big stage del locale, riuscendo a gestirlo al meglio, occupando tutto lo spazio soprattutto grazie alla guida della carismatica Noora, la cui voce graffiante è stata capace di catturare l'attenzione di tutti, anche di chi già fremeva per l'arrivo dei Sabaton, le vere star della serata.
Le canzoni sono scivolate via ad una velocità non indifferente, regalando allo stesso tempo un'ottima performance che ha soddisfatto il pubblico dalla prima all'ultima, coinvolto e sempre più carico per accogliere la seconda band in lista come special guest, i Delain.
Il gruppo dei Paesi Bassi è sicuramente cresciuto, si è evoluto, ha fatto una strada notevole negli anni e muove i propri passi sullo stage con estrema disinvoltura, con grande scioltezza. Charlotte in particolare, regala sorrisi a tutti, è coinvolgente, non si risparmia ed è davvero brava a catalizzare su di sé l'attenzione di tutti gli sguardi facendo perfino dimenticare qualche pecca nella performance, che forse non ha brillato né per scelta di scaletta, né per livello di impatto emotivo che la band sa sicuramente dare, ma che forse in questo contesto è stata leggermente meno scoppiettante del previsto, nonostante le ottime intenzioni di tutti i membri del gruppo. Degno di nota è stato il coinvolgimento di Anton, il chitarrista dei Battle Beast, che si è prodigato a movimentare un po' l'esibizione, offrendo un sipario molto piacevole a colpi di note. Tra tutte le canzoni proposte, spicca certamente We are the Others, che chiude in bellezza la prestazione dei Delain con il suo messaggio forte, molto attuale, capace di urlare al mondo senza alcuna paura che "Normal is not the norm, It's just a uniform".
Una breve pausa, qualche chiacchiera tra i fan annaffiata da un boccale di birra, mormorii nell'aria, brusio di sottofondo che come sempre accompagna il cambio di scenografia tra una band e un'altra, dando la possibilità di sistemare la strumentazione al meglio per chi si esibirà dopo, ed ecco che le luci scemano, l'atmosfera inizia a diventare fremente, quasi elettrica. Due soldati iniziano a sfilare per il grande palco quasi completamente vuoto, sembrano pronti a far scoppiare una bomba da un momento all'altro e, forse, una granata esplode davvero, ma ha la voce dei numerosi fan che acclamano l'entrata in scena del gruppo di punta, i Sabaton, assolutamente perfetti nel loro ruolo di combattenti che si presentano sul palco con tanto di pantaloni mimetici e, soprattutto, con un carrarmato che, diciamoci la verità, ha fatto la sua bella figura lì nel centro del palcoscenico.
Quella a cui assistiamo è una vera e propria guerra di musica e canzoni, uno scontro tra bassi e chitarre, tra voce e batteria, un combattimento tutto svolto sul pentagramma che infervora gli animi di tutti portandoli al surriscaldamento.
I Sabaton regalano non solo una performance musicale, ma un vero e proprio spettacolo costruito a pennello sul pubblico che si trovano di fronte, arrivando perfino a coinvolgere gli stessi fan facendo salire sul palco uno di loro, Tristan, un dodicenne dai lunghi capelli castani che si cimenta in un pezzo dei suoi idoli, The Lion From the North, suonando la chitarra insieme a loro, tra lo sgomento generale e forse perfino una certa invidia dei presenti. C'è anche un piccolissimo fan, solo quattro anni e mezzo: Romeo intenerisce tutti con i suoi occhioni verdi, non ultimi gli svedesi, che lo fanno salire sul palco in un tripudio di applausi e sorrisi.
Non è stata solo musica. È stato molto di più. In una sola serata si sono concentrate tantissime emozioni diverse, energie, sensazioni, tutte tese a rendere l'evento non solo un semplice momento di aggregazione. È condivisione e, perché no, è anche magia, perché non si può definire in altro momento tutto quello che accade davanti ad un palco quando si mettono insieme gruppi capaci di coinvolgerti in una maniera così dinamica e un pubblico scatenato che non può gridare solo una cosa: we want more!
E davvero ne avremmo voluto ancora.
Battle Beast Setlist:
Far Far Away
Black Ninja
Touch in the Night
Madness
Iron Hand
Out of Control
Delain Setlist:
Mother Machine
Get the Devil Out of Me
Army of Dolls
Go Away
Pristine
Sleepwalkers Dream
Here Comes the Vultures (con Anton alla chitarra)
Not Enough
We Are the Others
Sabaton Setlist:
The Final Countdown
The March to War
Ghost Division
To Hell and Back
Carolus Rex
Soldier of 3 Armies
Gott Mit Uns (i fan hanno scelto la versione svedese!)
The Art of War
7734
Swedish Pagans (a richiesta del pubblico!)
Cover Medeley (Master of Puppets)
Resist and Bite
The Lion From the North (brano suonato con Tristan)
Far from the Fame
40:1
Encore:
Night Witches
Primo Victoria
Metal Crüe
Masters of the World
Delain: Napalm Records
Battle Beast and Sabaton: Nuclear Blast
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