lunedì 23 febbraio 2015

The Midnight Ghost Train - Cold Was The Ground Recensione

COLD WAS THE GROUND

Release Dates:
28.2.2015 – GSA / Europe / AUS
2.3.2015 – UK / NO / FR / DK / IT
4.3.2015 – SE / ESP
10.3.2015 – USA / CAN

Label: Napalm Records

Tracklist:
1. Along The Chasm
2. Gladstone
3. BC Trucker
4. Arvonia
5. One Last Shelter
6. The Canfield
7. Straight To The North
8. No. 227
9. The Little Sparrow
10. Twin Souls
11. Mantis


La figura solitaria di un uomo con alle spalle il rudere monocromatica di una casa dalla tipica foggia di un'abitazione dell'America rurale, introduce l'ascolto di Cold was the Ground il terzo album dei The Midnight Ghost Train, band di Topeka che ha sempre abituato il suo pubblico ad un sound a cavallo tra il blues e il rock tipico della loro terra.

La prima impressione è quella di vedere la copertina prendere vita. Along the Chasm, nulla più che un'intro di un minuto e mezzo che va ad alimentare Gladstone (che è anche il primo singolo), aprendo la strada a brani che non sono altro che un ingegnoso e quantomai perfetto equilibrio tra un drumming abile e potente, un basso che dà prova del suo estro e della sua solidità, il tutto legato dalla voce prepotente, pungente e graffiante di Steve Moss, che cattura subito l'attenzione con quella sua rudezza quasi polverosa simile ad uno schiacciasassi in una cava di pietre.

L'album ha un ritmo incalzante, feroce, ogni traccia scivola via quasi fondendosi con la successiva, rendendo forse perfino impossibile rintracciare i pezzi migliori tra gli undici proposti dal trio del Kansas, eppure è come se si dividesse in due: una prima parte, che va fino ad Arvonia, nella quale la voce di Moss sembra essere quasi frenata, trattenuta forse per non essere troppo aggressiva, e una seconda parte molto più dura, quasi crudele, nella quale non sono solo bassi, chitarre e batteria a farla da padroni. La voce squarcia il velo che fino a poco tempo prima sembrava quasi imprigionarla, arriva a toccare picchi altissimi in The Canfield che ha la potenza di un autotreno in corsa alla velocità della luce, per poi lasciarci ancora senza parole con The Little Sparrow, una traccia inaspettata quanto perfetta con quel suo parlato che incanta e sconvolge.

Per chi non ha mai sentito i The Midnight Ghost Train è arrivato il momento di correre ai ripari: questo disco sicuramente vi sorprenderà. Chi invece fa parte di quella cerchia di fan che già hanno avuto modo di conoscerli e apprezzarli, il consiglio è uno solo: lasciatevi sconvolgere ancora una volta di più da questa band che sa davvero cosa vuol dire fare musica.

8.5/10

Dora 











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