"STATIC"
Label: Napalm Records
Release: 25 September 2015
Tracklist:
01. Sorrow
02. Flesh
03. Brian
04. I Want To Wanna Wake Up
05. Mania
06. Four Blood Moons
07. Static
08. Harsh Times On Planet Stoked
09. Noble Savage
10. Fire In My Heart
Bonus tracks:
11. Black Tongue
12. Vultures Can Wait (7" vinyl exclusive)
Dallo storico quartiere dell' East Side di Los Angeles ritornano, con il loro terzo disco, gli Huntress che con Static cercano di superare il grandioso successo del loro album precedente, un trionfo di critica contro il quale chiunque avrebbe difficoltà a fare i conti.
Chiunque eccetto loro, capaci di replicare quella che per molti potrebbe essere un'impresa suicida, ma che per i quattro californiani è stato solo uno spunto per mettersi in gioco, arrivare ai confini del proprio talento e sì, perfino superandoli.
L'estensione vocale di quattro ottave di Jill Janus basta già di per sé a rendere ogni traccia un piccolo tesoro da scoprire.
Le mille e baluginanti sfumature ci fanno apprezzare testi e musica non solo dal primo ascolto ma soprattutto dai successivi, con un coinvolgimento quasi fisico del pubblico.
Testi crudi, occulti, morbosamente seducenti, capaci di racchiudere in ogni strofa un'oscurità latente e sottile, che ti serpeggia nella pelle e che mai ti abbandona.
Già con “Flash”, il lyric video che ha strizzato l'occhio all'uscita settembrina del disco, ha aperto la strada al desiderio di molti, non solo fan, di avere per le mani questo nuovo disco, ricco di riff poderosi e grintosi, assoli grandiosi, batteria spinta fino al limite del possibile, un basso che non ha paura di mettersi in mostra e, ovviamente, una gran voce graffiante e seducente.
Se pensate che tutte le tracce siano prepotenti e incazzate, in puro stile heavy metal, resterete certamente colpiti da “Mania” che si fregia di ottime chitarre melodiche capaci si variare notevolmente l'atmosfera del disco senza, però, appesantirlo o renderlo noioso.
Se la missione degli Huntress era quella di regalarci un album carico di slancio, orecchiabile, ma allo stesso tempo pesante e duro, allora possiamo sicuramente dire che hanno centrato l'obbiettivo!
Chiunque eccetto loro, capaci di replicare quella che per molti potrebbe essere un'impresa suicida, ma che per i quattro californiani è stato solo uno spunto per mettersi in gioco, arrivare ai confini del proprio talento e sì, perfino superandoli.
L'estensione vocale di quattro ottave di Jill Janus basta già di per sé a rendere ogni traccia un piccolo tesoro da scoprire.
Le mille e baluginanti sfumature ci fanno apprezzare testi e musica non solo dal primo ascolto ma soprattutto dai successivi, con un coinvolgimento quasi fisico del pubblico.
Testi crudi, occulti, morbosamente seducenti, capaci di racchiudere in ogni strofa un'oscurità latente e sottile, che ti serpeggia nella pelle e che mai ti abbandona.
Già con “Flash”, il lyric video che ha strizzato l'occhio all'uscita settembrina del disco, ha aperto la strada al desiderio di molti, non solo fan, di avere per le mani questo nuovo disco, ricco di riff poderosi e grintosi, assoli grandiosi, batteria spinta fino al limite del possibile, un basso che non ha paura di mettersi in mostra e, ovviamente, una gran voce graffiante e seducente.
Se pensate che tutte le tracce siano prepotenti e incazzate, in puro stile heavy metal, resterete certamente colpiti da “Mania” che si fregia di ottime chitarre melodiche capaci si variare notevolmente l'atmosfera del disco senza, però, appesantirlo o renderlo noioso.
Se la missione degli Huntress era quella di regalarci un album carico di slancio, orecchiabile, ma allo stesso tempo pesante e duro, allora possiamo sicuramente dire che hanno centrato l'obbiettivo!
7.5/10
Dora
Jill Janus - Vocals
Blake Meahl - Guitars
Eli Santana - Guitars
Tyler Meahl - Drums
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