lunedì 14 settembre 2015

“We live under a red cloud and once again time weighs us” – AMORPHIS REVIEW



Data di uscita: 4/09/2015

Tracklist:
01. Under The Red Cloud
02. The Four Wise Ones
03. Bad Blood
04. The Skull
05. Death Of A King
06. Sacrifice
07. Dark Path
08. Enemy At The Gates
09. Tree Of Ages
10. White Night




Non ci sono molte band in grado di dipingere con la propria musica tutte le sfumature della nazione da cui provengono. Tra queste ci sono sicuramente i finlandesi Amorphis.

Reduci dal tour celebrativo dei 20 anni di quello che probabilmente è il loro album più noto, “Tales from the thousand lakes”, ci presentano ora la loro ultima fatica, “Under The Red Cloud”, uscito il 4 settembre con Nuclear Blast.

Prodotto dallo svedese Jens Bogren  (Opeth, Katatonia,Dark Tranquillity, Paradise Lost), si avvale della collaborazione di ospiti illustri quali Chrigel Glanzmann (Eluveitie), Martin Lopez (ex- Opeth) e Aleah Stanbridge (Trees of Eternity).

 “Under the red cloud” appare già dalle prime note della title track come un album decisamente più heavy dei precedenti, impressione confermata da “The four wise ones”, la canzone più aggressiva dell’album. Mostra una band finalmente sicura di sé e dei diversi cambiamenti apportati negli ormai 25 anni di carriera. Tomi Joutsen dà ancora una volta prova delle sue immense capacità vocali, passando con estrema facilità dal growl a un cantato pulito e melodico. A tratti (“Death of a King” e “Enemy at the gates” su tutte) le tipiche atmosfere folk finlandesi si fondono con melodie arabeggianti, dando luogo ad un sound unico, che si rinnova mantenendo però riconoscibilissimo quello “stile Amorphis” a cui la band ci ha abituato.

Nel complesso è un album maturo e completo, in grado di accontentare sia i “vecchi” fan della band sia i nuovi.

Voto: 9,5/10

Alessia

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