"The Deluge"
Label: Inverse Records
Genre: Melodic Death Metal
Country: Sweden
Tracklist
1. True Face Of War
2. The Deluge
3. The Future Is Lost
4. Conspiracy
5. Withdrawn From Life
6. Eternal
7. Evanescent
8. Ever Since That Day
Gli svedesi Imperial Domain tornano, dopo tante vicissitudini, compresa, purtroppo, la dipartita del cantante storico Tobias von Heideman, con il loro terzo lavoro, The Deluge, in uscita per Inverse Records ad Agosto, che segue il debut “In The Ashes Of The Fallen” (1997) e “The Ordeal” (2000). La band, negli anni, ha continuato a esibirsi live e i componenti hanno dato vita anche a progetti paralleli fino al 2014, quando hanno deciso di ritornare in studio per registrare un altro album. Tristemente in quello stesso anno il cantante è venuto a mancare e, come era prevedibile, questo ha contribuito a rimandare e rallentare i lavori, finché non è stato trovato un degno sostituto.
Il nuovo vocalist, Andreas Öman, riesce a ricoprire il suo ruolo egregiamente e il suo ingresso nella band contribuisce a mantenere elevato il livello dell'album, che può contare sul talento e sulla tecnica di Peter Laitinen e Philip Borg alle chitarre e di Alvaro Svanerö alle percussioni.
Il combo di Uppsala ci presenta otto i pezzi, che si inseriscono in un melodic death metal di stampo molto classico, pulito, ben definito e rifinito, senza sbavature e ben equilibrato, merito anche della produzione degli HSH-studio e del mastering e mixering di alta qualità firmato Ronnie Björnström (E.A.P Enhanced Audio Productions)
Il primo singolo, nonché pezzo di apertura dell'album, "True Face Of War", è disponibile su diverse piattaforme, ma vi consiglio il video già inserito su Youtube. Sarà per il tema, purtroppo sempre attuale, sarà per le lyrics semplici, d'impatto e, nonostante il growl, comprensibili, o sarà per la splendida linea melodica delle chitarre sul finale, ma personalmente trovo che come incipit prometta veramente bene e possa già guadagnarsi il titolo di best track. La title track, invece, appare come seconda e può vantare chitarre e tastiere perfette, di scuola anni 90' (d'altra parte la formazione della band risale al 94') ma comunque mai superate. Travolgenti e potenti le successive tracce, fino ad arrivare ad "Evanescence", penultima track, che si distacca completamente dal mood precedente, dalle sonorità e dai ritmi ascoltati fino a poco prima, svelandosi come una meravigliosa ballad strumentale con arpeggi di chitarre e arrangiamenti che la inseriscono in quel folk metal che sa di magico, di riti celtici e divinità norrene.
L'ultimo pezzo ci riporta alle atmosfere che hanno caratterizzato l'album nel suo insieme, un album davvero molto interessante e una band di veterani da non perdere di vista.
8/10
Margherita Realmonte (Meg)
Line-up:
Andreas Öman - Vocals
Peter Laitinen - Guitar
Philip Borg - Guitar
Alvaro Svanerö – Drums
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