giovedì 5 marzo 2015

Il neurone impazzito - intervista agli Unredeemed


Cavolo chi pensava che una pistoiese avrebbe mai intervistato un livornese? No perché quando si dice che il mondo è piccolo, è veramente piccolo. Cosi finisci che vai ad un concerto, ti becchi una bella band fatta per una buona parte di tuoi conterranei per di più con amici "comuni". 
Secondo voi potevo perdermi l'occasione di far quattro chiacchiere con il loro cantante leader sex-simbol Giovanni Matteo Gliozzo. Ovvio che NO!

Ah, se vi siete persi la nostra recensione la trovate Qui

LFdM: Bene, iniziamo dall’ultima (e prima per me) volta che vi ho visto live lo scorso anno a Romagnano Sesia. Gran bella serata, che ricordo hai?
GMG: Ciao Michela, innanzitutto grazie per lo spazio concessoci e per l'interesse nei nostri confronti! 
Riguardo la serata a cui ti riferisci… Beh, che dire? Fantastica! A livello personale è stata la realizzazione di un sogno. Nonostante la band sia relativamente nuova, i miei colleghi vantano militanze in realtà medio-grandi, quindi io ero (e sono) il 'novizio' della situazione… Ecco perché per me è stato un bel traguardo (che ovviamente è diventato 'partenza' alla fine del nostro set!) nonostante avessi già suonato con quell'icona che è Max Cavalera. Michael Amott è sempre stato uno dei miei chitarristi preferiti, avendo militato e militando in bands cardine nei rispettivi generi. Adoro gli Spiritual Beggars, ad esempio, quindi da fan della musica in generale e del Rock/Metal in particolare, vedere Michael Amott attraversare il TUO camerino e salutarti amichevolmente invece che materializzarsi dalle casse del tuo hi-fi… Insomma… Ha il suo bel peso!!! 

LFdM: Parliamo un po’ di voi, provenite tutti da scene musicali completamente diverse tra loro, ed ognuno di voi (più o meno) è impegnato con altri progetti. Una bella miscela esplosiva direi, da chi è partito il neurone Unredeemed?
GMG: Il neurone Unredeemed proviene da quel tessuto nervoso chiamato Deformachine, band pre-esistente di cui Emilio 'Pidio' Cornaglia era il fondatore e di cui Federico Pennazzato e Roberto Giuliano facevano parte. Fondamentalmente questa band era arrivata ad un punto di stallo a causa di problemi interni, come purtroppo succede spesso nella musica 'underground', ma la tenacia di Emilio (e degli altri) hanno fatto sì che, dopo anni di difficoltà, trovassero un nuovo tessuto vascolare (per rimanere in Neurologia!) in me e Glenn Strange. Appena chiusi in sala prove abbiamo riesumato vecchie idee e le abbiamo unite a delle nuove, oltre che ad una nuova linfa vitale, una nuova aria, un nuovo clima, una nuova mentalità. Molte cose sono state riportate alla luce del sole in forma diversa ma con la stessa sostanza, un po' come una pupa (no, non una bella donna dai facili costumi, ma l'ultimo stadio larvale dei Lepidotteri) che si trasforma in farfalla. E' stato molto bello assistere a questo processo e soprattutto parteciparvi attivamente. La miscela di cui parli è esplosiva sicuramente visto il background musicale tanto eterogeneo della band (Thrash, Hardcore, Southern, Black per me; Power, Glam, Rock per Glenn; Death / Brutal per Emilio e Roberto; Prog per Federico). Credo che tutto questo sia riscontrabile nel nostro album 'Amygdala', dove si possono evincere tutti questi elementi, ad eccezione del Glam (per ovvie ragioni!)… '50 sfumature di Metal', oserei dire… No, sai… visto che ora vanno di moda 'ste sfumature… Approfittiamone! Per concludere il discorso band 'esterne'… Ne cito solo alcune, forse diranno qualcosa a qualcuno… DeathSS, Secret Sphere, Hell In The Club, Mortuary Drape, Nitro Junkies, Goddog… e molte altre, passato e presente di ognuno di noi!

LFdM: Ovviamente non provenite tutti dalla Toscana, alcuni di voi vengono dall’alessandrino, e anche la Toscana, in ogni caso, non è poi così piccola, è difficile organizzarsi quando si hanno vite così lontane? 
GMG: Con la volontà e la professionalità si risolve tutto, ecco perché non proviamo mai! Scherzi a parte, sicuramente la distanza non aiuta, però basta organizzarsi e tutto viene risolto al meglio. Tecnologia per proporre idee, modifiche, briefings, etc etc… Sala prova a metà strada (Genova) e Rock'n'Roll!!! 
Come giustamente stavi ricordando agli amici che ci stanno leggendo, io e Glenn siamo di Livorno mentre gli altri ragazzi sono di Alessandria.

LFdM: Non c’è dubbio che avete un impatto molto violento ma allo stesso determinato. Sembra quasi che vogliate spingervi oltre il limite imposto dal tipo di musica che fate, come se voleste togliervi dalla massa… cosa puoi dirmi al riguardo?
GMG: Posso dirti che hai ragione: il 'togliermi dalla massa' è sempre stato un mio principio fondamentale, una linea guida; ho sempre agito in questa direzione e sono molto felice che la band faccia altrettanto. Non vorrei sembrare arrogante, ma credo che musicalmente ci sia molto poco come noi in ambito nazionale. Catalogarci in un genere è difficile, era una mia idea personale ma ne ho avuto riscontro leggendo molte recensioni (fortunatamente tutte positive) nelle quali venivano citati mostri sacri come Pantera, Lamb of God, DevilDriver, Meshuggah, Damageplan, Soilwork ed altri… Mostri sacri, certo, ma non propriamente omogenei. Ecco quindi raggiunto il nostro scopo: produrre della musica Heavy che pero' non sia 'trita e ritrita' né catalogabile, che sia pesante ma allo stesso tempo piacevole da ascoltare. La forza della musica è provocare emozioni e fare muovere le persone; credo che la nostra musica riesca a fare entrambe le cose. Come disse Patrick de Gayardon, ' i limiti esistono solo nella nostra testa': nonostante la disgrazia che lo ha colpito, con questa frase ha carpito l'essenza della vita. Bisogna rischiare e spingersi oltre, altrimenti non sapremo mai dove possiamo arrivare e, di conseguenza, quanto valiamo. Capisco il paradosso, quest'uomo cercando il limite ha trovato la morte e non è paragonabile all'arte della musica, ma il principio è applicabile in tutto e per tutto. Osare, sempre! Mi fa davvero piacere che tu abbia avuto questa sensazione, vuol dire che abbiamo svolto bene il nostro lavoro! 

LFdM: In genere non amo fare paragoni, credo che tolga valore ad una band, ma come dicevo prima, sembra che "assomigliare a" sia quasi determinante per creare quella sorta di “tranquillità” nel pubblico. Pensi che le maggiori influenze alle quali si fa riferimento quando si parla degli Unredeemed (Lamb of God, Pantera tanto per citarne alcuni) abbia contribuito ad accaparrarsi un notevole stuolo di fans?
GMG: Sono TOTALMENTE d'accordo con te. E' come dire 'mi piace tizia perché somiglia la Bellucci' (esempio stupido)… Eh beh, grazie al cavolo! Indubbiamente si presenta bene, ma allo stesso tempo questa 'luce' abbaglia gli occhi di chi guarda, nascondendogli magari altri lati interessanti della persona in questione! O magari quando mi hanno accostato a gente tipo Anselmo (?!)… Essendo cresciuto coi Pantera probabilmente ed inconsciamente posso richiamarlo in qualche modo, ma sicuramente non è una cosa voluta o comunque di cui vantarsi. Prima di tutto perché non sono assolutamente degno, secondo perché mi piacerebbe essere apprezzato (o disprezzato) per ciò che sono e che faccio piuttosto che come 'clone' di qualcuno. Per i 'fan' ( o Fratelli e Sorelle, come piace definirli a noi) non saprei. Sinceramente non saprei neanche quantificarli! Spero ci siano e spero ci apprezzino perché diamo loro qualcosa che altre band non danno. Sicuramente sono da apprezzare tantissimo, visto che a differenza della massa 'sfidano' le certezze per un'incertezza… Ma delle volte dobbiamo rischiare le incertezze per avere una certezza! (discorso di prima) Ciò mi suggerisce anche altri spunti polemici, tipo cover-band e surrogati, ma sinceramente non mi va di intraprendere la questione. Dico solamente che reputo ASSURDO pagare un biglietto per sentire pezzi che si conoscono a memoria e con cui spesso ci distruggiamo le orecchie (visto che comunque il pubblico va a vedere band di suo gradimento) eseguite molto spesso in modo approssimativo da 'cloni' neanche venuti molto bene. Ora… Non sarebbe meglio, per una sera, alimentare la famosa 'scena' supportando una band che si mette in gioco con tutti i rischi del caso, piuttosto che sentire per la trecentomiliardesima volta 'Fear of the dark' o 'Master of puppets'? ''Ma io i Pantera non li ho mai visti e non ne avrò più' la possibilità''… A me dispiace, ma neanche io avrò mai la possibilità di vedere Randy Rhoads eseguire un assolo o Armando Picchi, mio concittadino, alzare la Coppa Campioni della 'Grande Inter'. Non per questo cerco surrogati. Purtroppo, o per fortuna, il tempo eèlimitato e le sue fasi sono cicliche e con scadenze. Pero' ripeto, non mi addentro oltre altrimenti sarei ancor più qualunquista. Anzi, mi scuso con te per essere andato leggermente off topic… è solo che dispiace vedere sempre meno persone ai concerti di band che cercano di emergere. Noi siamo molto fortunati ad avere una nostra fan-base, ma non tutti hanno questa benedizione e credo che sia tremendamente ingiusto.

LFdM: Amygdala è senza dubbio un concentrato di thrash, death e black, posso dire che il primo impatto che ho avuto io invece è quello di un album totalmente punk per la sua attitudine? Il punto di rottura di cui si parlava prima?
GMG: Se ti riferisci al 'Punk' nel vero senso del termine, credo che tu abbia ragione, proprio per il fatto di non uniformarsi alle mode. Attenzione: non è un 'andare contro' a priori (ormai mainstream pure quello) ma è solo un modus vivendi insito in ognuno di noi. Voglio dire, basta guardare Glenn per capire che qualcosa è andato storto, ahahahahaha! Il Punk è l'estremizzazione dell'essenza del Rock, quindi la ribellione. Noi siamo sicuramente su questa lunghezza d'onda. Anche il nostro nome, letteralmente 'Irredento', lo testimonia. Non cerchiamo salvezze di alcun tipo, ognuno è il salvatore di se stesso. Amarsi, far ciò che si vuole (nel rispetto degli altri) e vivere la vita a seconda dei propri princìpi. Basta e avanza per avere una redenzione molto terrena.

LFdM: I tuoi testi parlano di vita vissuta, ma anche di voglia di rivincita. Da chi o cosa volete redimerci? O non redimerci?
GMG: Come accennato nel finale della domanda precedente, vogliamo redimerci da tutto e da niente. Sono un amante dei culti che aleggiano su questo pianeta, ma disprezzo totalmente le istituzioni che li rappresentano. Nella mia ignoranza non concepisco (e quindi accetto) il fatto che un uomo come me, quindi imperfetto, facendosi scudo di un titolo datogli da altri uomini imperfetti in nome di un qualcosa di non tangibile e dietro dogma inconfutabili, mi indichi la via per aver salva l'anima. Io sono molto pragmatico. L'unica vita tangibile è questa, la percepiamo, la viviamo, appunto. Allora dobbiamo vivere secondo coscienza, non secondo indicazioni di terzi. Questa è la mia opinione a riguardo. Per quanto riguarda i testi, parlano di una persona che, nonostante l'apparenza sempre giocosa e bramante dello scherzo e la goliardia, ha sofferto, ha sbagliato, è caduta e cerca in tutti i modi non di rialzarsi ma di riflettere su queste cadute, sul perché, sul come. Dopo, allora cerca la risalita. Parlo di errori, di morte, di spiritualità, di sociale (in senso lato), di natura umana, di guerra, di disordini. Tutti elementi che tormentano il nostro quotidiano, elementi che incutono timore anche se affrontati nel modo giusto, quindi figuriamoci il contrario. 

LFdM: Di notevole spessore sono le parti di basso, Glenn Strange è un vero animale da palcoscenico, con ottime capacità tecniche, senza nulla togliere agli altri ovviamente si intende, ma quanto il suo apporto è stato importante per questo debutto ed in che misura?
GMG: Chi è Glenn Strange di certo non devo dirlo io. Il suo curriculum parla da solo e la sua carriera, lo stesso. Tutto quello che io posso dire è che per me è un Fratello e non un artista, visto che ho la fortuna di condividere con lui la vita di tutti i giorni da quasi 15 anni a questa parte, frequentando lo stesso gruppo di amici. Sono nato e cresciuto con lui e, se posso permettermi, anche lui con me. Mentre io mi affacciavo nei locali del circuito underground, lui aveva finito 'la gavetta' e si affacciava a sua volta sui palchi più importanti d'Italia e d'Europa. Chi sono i DeathSS lo dice la storia, non io. Io posso solo essere grato a questa band meravigliosa per cui ho avuto l'onore di lavorare per quasi dieci anni, soprattutto nella persona del loro carismatico Leader che mi/ci ha onorato della sua presenza sul nostro album. Incredibile! Per essere corretto anche nei confronti dei miei altri compagni d'avventura, devo però dire che Glenn è 1/5 di una macchina da guerra, quindi non ha avuto un peso specifico nella band. Diciamo che la differenza tra Glenn e un bravo bassista è la relatività di quella proporzione: sicuramente il quinto di Glenn, qualitativamente, non può essere paragonato ad un bassista normale, anche solo per l'esperienza che si porta dietro. Stesso identico discorso per gli altri. Federico Pennazzato è sicuramente tra i migliori batteristi sulla scena nazionale, una vera furia. Leggendo il suo curriculum rabbrividisco, ha suonato in occasioni impensabili per la maggior parte delle persone che si avvicinano a questo tipo di musica, quindi anche qui solito discorso… il suo quinto non può essere paragonato al quinto di un batterista comune. Esattamente come per Emilio e Roberto. Il succo è questo: siamo tutti 1/5 della stessa cosa, ma 4/5 sono di qualità sopraffina, sopra la media. Poi c'è il mio 1/5, ma d'altronde qualcosa che non andava doveva pur esserci, altrimenti saremmo già headliner a tutti i festivals mondiali!

LFdM: La tua voce è molto potente che richiede anche un notevole sforzo fisico sul palco, hai mai pensato di introdurre parti più melodiche, alleggerire un po’ il tiro?
GMG: L'unica cosa che dovrei alleggerire, e lo dico senza sarcasmo, è il mio peso… Ma purtroppo ci sto solo pensando, come dicevi tu nella domanda! Questo tipo di canto richiede una brillante condizione atletica, fisica oltre che una preparazione minuziosa e scrupolosa della tecnica, dei particolari, del sonno, dell'alcol. Tutte cose che io ignoro totalmente. Lo dico proprio per sconsigliare a tutti ciò che faccio, ma io son così, prendere o lasciare. Bravo o non bravo, posso piacere o non piacere… Ma io sono questo. Quello che so fare è sotto gli occhi, anzi, le orecchie di tutti. Per quanto riguarda la melodia (credo intesa come parti 'pulite')… Diciamo che sono parecchio restio, perché il vecchio metallaro che è in me mi urla nelle orecchie 'se si chiama ''Metallo Pesante' un motivo ci sarà, altrimenti si chiamava Pop!'' e quindi persevero sulla via della perdizione.



LFdM: Ha un significato particolare Amygdala?
GMG: Molto sinteticamente, ed in modo tutt'altro che scientifico (quindi mi scuso in anticipo), l'Amigdala è la parte del cervello che gestisce la paura e, allo stesso tempo, le funzioni mnemoniche. Credo fosse, anzi sia, il termine perfetto per sintetizzare tutte le sensazioni che volevo esprimere nei miei testi. Allo stesso tempo, inoltre, prepara perfettamente l'ascoltatore riguardo cosa andrà ad ascoltare. Un disco inquietante, introspettivo, sonoramente violento. Un qualcosa che suscita se non paura, malessere. Un malessere positivo, perché deve essere la base su cui riflettere e prendere lo slancio verso la redenzione personale. Ecco tutta l'idea dietro al mio concetto di redenzione.

LFdM: Ripensando sempre a quella serata, sono rimasta molto colpita dal pubblico presente il locale era stracolmo; purtroppo stiamo assistendo sempre di più ad un mal costume che è quello di arrivare solo per l’esibizione della band headliner, quella sera si esibivano gli Arch Enemy eppure… Tutti parenti? No dai sto scherzando ovviamente. A chi devi tutto questo? Non deve essere per forza un idolo musicale.
GMG: Sicuramente la nostra bellezza ha avuto il suo peso, ecco perché il locale era pieno già dall'alba! Hai perfettamente ragione, purtroppo è il discorso di prima: anche i die hard vanno presto non per godersi il concerto in toto, ma per accaparrarsi la transenna, la possibilità di vedere il proprio idolo a meno di un metro. Ma non condanno questa filosofia, ci mancherebbe. L'ho fatto anch'io e forse è una delle poche cose romantiche rimaste nella musica di oggi, la corsa alla transenna. Ovviamente molto spesso viene uccisa anche quest'ultima, magari con un bel 'Pit' (che ai miei tempi significava CIRCLE PIT, non Pit 'posti riservati')… Come il meet & greet ha ucciso il romanticismo dell'attesa del proprio idolo attaccato alla rete, gli sguardi minacciosi alla security che si interpone tra te e un sogno, la delusione o la gioia della foto o l'autografo… e come il downloading ha ucciso la meraviglia del 'rompere i sigilli' del cd, il dubbio riguardo la riuscita del disco, la frenesia della corsa per non trovare il negozio di fiducia con la saracinesca abbassata. Anche qua dovrei… vorrei… parlare per ore, ma non credo sia il caso. Il progresso porta molte cose buone ma altrettante cose cattive. Tutto sta nel cavalcare l'onda giusta nel modo giusto, un istinto di sopravvivenza dei tempi moderni. Internet (esempio) ti da visibilità assoluta ma permette alle persone di avere la tua fatica gratis. Quindi? Bene o male? Non so se mi sono spiegato…

LFdM: Vinile o cd? 
GMG: Vinile per l'atmosfera, cd per collocazione spazio temporale, iPod per praticità. 

LFdM: Ok ultimissime battute: la convenzionale “Dove vi vedremo nei prossimi mesi? Avete già in programma qualcosina? La domanda scema: a parte ringraziare me, un saluto a “Troio” e “Troino” lo vogliamo fare? smuahhhhh
GMG: Spero non in galera o in manicomio, vista la velocità con cui rischiamo di sbandare!
Allora, abbiamo un po' di pentole al fuoco… Purtroppo, per motivi burocratici indipendenti dalla nostra volontà, non possiamo dire tutti gli appuntamenti in programma, pero' posso solamente dire che, oltre alle tre date ufficiali, di cui una di supporto ai mitici Extrema* (27 Marzo - Mephisto, Lu Monferrato (AL) // 18 Aprile - Cycle, Calenzano (FI) * // 25 Luglio - Hard Castle Festival, Castellazzo Bormida (AL) // 26 Luglio SORPRESONA - dovremmo averne altre in via di definizione. Mi raccomando, tutti presenti e casinisti!
Purtroppo sono giunto alla conclusione di questa piacevolissima chiacchierata, quindi devo salutare… Tu hai nominato il Troio ed il Troìno, quindi per forza di cose DEVO salutare prima loro, anzi SOLO loro. Tu sei il Capo ma comparata a quelle due splendide ed aggraziate creature non sei niente, come non lo sono io! Un bacio a quelle due 'poco di buono' con la barba! Infine un doveroso, piacevolissimo e riconoscente 'GRAZIE' a te Michela e a tutta la redazione di Le Fleurs Du Mal… Grazie per avermi dato la possibilità di parlare del mio progetto e grazie per la curiosità mostrata, come già detto… Conversazione piacevolissima!! Grazie, grazie, grazie!!! Un abbraccio a te… e un bel Keep On Keepin' On a tutti voi, amici di LFDM!!!!!! Horns Up!!

LFdM: non saremo stati troppo zuccherosi? Ahahah, grazie a te, e a presto! 

Intervista a cura di Michela


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