"Catharsis"
Release Date: on 26 January 2018
Country: USA
Genre: Heavy Metal
Track List:
Genre: Heavy Metal
Track List:
Volatile
Catharsis
Beyond The Pale
California Bleeding
Triple Beam
Kaleidoscope
Bastards
Hope Begets Hope
Screaming At The Sun
Behind A Mask
Heavy Lies The Crown
Psychotic
Grind You Down
Razorblade Smile
Eulogy
Il popolo ha parlato.
Forse può sembrare comodo scrivere una recensione a un mese dall'uscita del disco, ma "Catharsis" ha sollevato pareri così discordanti che a volte prendersi il proprio tempo può essere salutare. E di sicuro i Machine Head non possono lamentarsi dei risultati del loro nono album in studio, se è vero che alle critiche talvolta pesanti raccolte in rete ha fatto seguito un eccellente riscontro commerciale in buona parte dei mercati internazionali. D'altronde era prevedibile che un disco così fieramente fuori moda, che riassume l'evoluzione della band di Oakland tra thrash e nu metal senza tralasciare alcun genere intermedio, potesse attirare il malcontento degli immancabili puristi. Un po' meno scontato è che questi quindici brani, per una durata complessiva di settantaquattro minuti, risvegliassero allo stesso tempo il desiderio della fascia di pubblico più generalista per una musica tosta, dinamica, ficcante e orecchiabile. È chiaro che un'opera di questa portata a livello quantitativo per forza di cose venga tradita da qualche episodio sottotono (Hope Begets Hope, Grind You Down, una titletrack non indimenticabile), ma all resa dei conti questa specie di compromesso stilistico tra Korn, Testament, Pantera e Metallica produce alcune delle migliori canzoni scritte e cantate da Robb Flynn nell'ultimo decennio (California Bleeding, Kaleidoscope, Heavy Lies The Crown, Razorblade Smile).
Un discorso a parte meritano le due ballate Bastards e Behind A Mask, autentiche pietre dello scandalo per i metallari che si erano abituati al suono pachidermico dei precedenti quattro album, ma che personalmente ci sentiamo di promuovere a pieni voti per l'obiettiva necessità di rendere più vario e accattivante possibile l'ascolto di un disco tanto lungo. In fondo, il successo di Catharsis rappresenta solo l'ennesima dimostrazione che, a fronte dei commenti negativi sui social network e sulle webzine specializzate, la maggior parte degli amanti della musica preferisce tacere, chiudere gli occhi e godersi il viaggio.
Forse può sembrare comodo scrivere una recensione a un mese dall'uscita del disco, ma "Catharsis" ha sollevato pareri così discordanti che a volte prendersi il proprio tempo può essere salutare. E di sicuro i Machine Head non possono lamentarsi dei risultati del loro nono album in studio, se è vero che alle critiche talvolta pesanti raccolte in rete ha fatto seguito un eccellente riscontro commerciale in buona parte dei mercati internazionali. D'altronde era prevedibile che un disco così fieramente fuori moda, che riassume l'evoluzione della band di Oakland tra thrash e nu metal senza tralasciare alcun genere intermedio, potesse attirare il malcontento degli immancabili puristi. Un po' meno scontato è che questi quindici brani, per una durata complessiva di settantaquattro minuti, risvegliassero allo stesso tempo il desiderio della fascia di pubblico più generalista per una musica tosta, dinamica, ficcante e orecchiabile. È chiaro che un'opera di questa portata a livello quantitativo per forza di cose venga tradita da qualche episodio sottotono (Hope Begets Hope, Grind You Down, una titletrack non indimenticabile), ma all resa dei conti questa specie di compromesso stilistico tra Korn, Testament, Pantera e Metallica produce alcune delle migliori canzoni scritte e cantate da Robb Flynn nell'ultimo decennio (California Bleeding, Kaleidoscope, Heavy Lies The Crown, Razorblade Smile).
Un discorso a parte meritano le due ballate Bastards e Behind A Mask, autentiche pietre dello scandalo per i metallari che si erano abituati al suono pachidermico dei precedenti quattro album, ma che personalmente ci sentiamo di promuovere a pieni voti per l'obiettiva necessità di rendere più vario e accattivante possibile l'ascolto di un disco tanto lungo. In fondo, il successo di Catharsis rappresenta solo l'ennesima dimostrazione che, a fronte dei commenti negativi sui social network e sulle webzine specializzate, la maggior parte degli amanti della musica preferisce tacere, chiudere gli occhi e godersi il viaggio.
7.5/10
Ferruccio (The Privateer)
Ferruccio (The Privateer)
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