Dead Musician
Release: 29 Maggio
Label: Inverse Records
La storia dei My Reflection affonda le sue origini in tempi lontani quando, nel 2007, un gruppo di amici di un liceo di Sipoo in Finlandia ha deciso di iniziare il proprio percorso musicale fondendo insieme la parte più pura del melodic metal con quella più potente e grintosa di un rock costituito da un pesante muro di suono che ama giocare con le melodie, capaci di creare paesaggi disegnati su un pentagramma dove le note diventano la china con la quale tratteggiare confini da superare, orizzonti sempre nuovi da esplorare.
Quello che è successo dopo è davvero storia, almeno per loro. C'è stato un debutto discografico e sono arrivati i concerti, i live, i cambi di line-up e le battute d'arresto a volte forzate, a volte fondamentali per trovare l'ispirazione, arrivando poi a quello che è stato il vero battesimo del fuoco: aprire il concerto degli Epica in uno dei più famosi locali di Helsinki, il Nosturi, che ha definitivamente imposto la loro presenza sulla scena musicale europea.
Dal 2007 fino ad oggi ne sono successe davvero di ogni per i ragazzi di Sipoo, ma spesso capita che anche le più belle storie debbano temporaneamente scrivere la parola fine tra le righe del racconto della loro vita in attesa di un ritorno in grande stile.
"Dead Musician" è proprio questo: uno spartiacque, la fine di un'era, il punto di svolta, quel momento in cui il tempo si arresta, cristallizzandosi in una bolla di attimi fatti di musica in attesa di poter scoppiare ancora, tornando a scorrere come se quello stesso tempo non si fosse mai fermato.
Non è un addio, solo un arrivederci e la band ce lo vuole dire in musica, la stessa che da quel lontano 2007 ha accompagnato i loro passi, ha segnato il loro cammino, quella che ha saputo scavarsi una nicchia e che proprio là dentro è cresciuta, diventando grande insieme a ciascun membro del gruppo.
In ogni singolo accordo di questo brano c'è il suono della Finlandia, quello che ormai abbiamo imparato a conoscere; c'è il cuore di chi non smette di credere nella musica; c'è un saluto lasciato cadere nel vento e che aspetta solo di essere colto, ascoltato anche da chi è arrivato ormai troppo tardi per seguire quei passi fatti a forma di note appese su un pentagramma.
Non ci resta che attendere e sperare in un loro ritorno!
Dora
Petja Haapaniemi (guitars, vocals)
Henri Vuorenmaa (guitars)
Aki Tainio (bass)
Petri Inkinen (drums)
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