giovedì 18 febbraio 2016

MEGADETH - Dystopia review

"DYSTOPIA"

Release Date: on 22nd January


Genre: Thrash metal

Country: USA

Tracklist:
1. The Threat Is Real
2. Dystopia
3. Fatal Illusion
4. Death From Within
5. Bullet To The Brain
6. Post American World
7. Poisonous Shadows
8. Conquer Or Die!
9. Lying In State
10. The Emperor
11. Foreign Policy

Captain Mustaine is back e con tutta la sua ciurma tirata a lucido! Il 15° album della storica band, di cui restano solo 2 membri originali, è uscito il 22 Gennaio, per Universal Music/Tradecraft/ T-Boy Records ed evidenzia un combo in fase di gran rispolvero, con una nuova line-up che, a parte il co-fondatore David Ellefson al basso, vede alla chitarra Kiko Loureiro degli Angra e Chris Adler dei Lamb Of God alle percussioni. 

I pionieri del trash metal sono un gradito e atteso ritorno e si ripresentano, dopo il controverso Super Collider, con 11 tracce di tutto rispetto, tra cui una strumentale, la splendida Conquer Or Die, che esalta gli assoli delle chitarre senza tralasciare una potente e maestosa sezione ritmica, nonché una rivisitazione di Foreign Policy, dei punk rockers Fear, che chiude l'album in grande stile. 

Dystopia è un viaggio tra le apocalittiche visioni futuristiche del leader e principale autore della band, quel Dave Mustaine che ha sempre avuto il coraggio di esprimere con testi e arrangiamenti il suo punto di vista, anche quando questo avrebbe potuto essere considerato scomodo o non sempre condivisibile. Ogni pezzo è come una soggettiva, che inquadra nel dettaglio quello che passa per la mente del vocalist e chitarrista della band; se ne percepisce la rabbia, l'angoscia e allo stesso tempo una gran sete di rivalsa. Certo, Mustaine non sta cercando proseliti per candidarsi in veste di Presidente, ma non si può negare che questo ultimo lavoro della band sia piuttosto "politico" o che, per lo meno, possa essere considerato come una sorta di concept in cui lo scenario di una devastata società immaginaria, faccia da filo conduttore. Già dal titolo, che richiama un immaginario tutt'altro che gradevole e desiderabile, si intuisce come l'attuale condizione generale in cui versano non solo gli USA, ma buona parte degli stati nel mondo Occidentale e non, possa aver fornito una ricca fucina di argomenti su cui riflettere.

Prendiamo per esempio la prima track, "The Threat Is Real": una soave voce femminile vocalizza una nenia che sa di Medio Oriente e l'attacco con una schitarrata in scala araba conferma il sospetto che si insinua, neanche troppo dissimulato, riguardo alla provenienza della minaccia che viene tirata in ballo nel titolo e che viene esplicitata ancora meglio nel videoclip della canzone, per non parlare del testo "Justified obliteration, no one cares anymore, The Messiah part mass murderer, No controlling who comes through the door, A culture made have covered us, Where leprosy touch their flesh..." 
E ora passiamo al secondo pezzo, la title track, che in un certo senso si riallaccia alla canzone precedente:  "Demoralized and overmastered people think, The quickest way to end a war is lose, Dictatorship ends starting with tyrannicide, You must destroy the cancer at its root..."come a voler riprendere il discorso, particolare che si nota anche nel videoclip del pezzo, una specie di sequel.

Dal punto di vista più strettamente musicale, tutti questi pezzi hanno un tiro e una potenza pazzeschi. Mustaine e Loureiro ingaggiano spesso dei gran bei duelli alle sei corde e non nego che la cosa possa essere parecchio esaltante. Mi sembra di risentire la verve e l'energia degli albori, segno che forse, non sempre, quando una band cambia line-up debba per forza peggiorare. Anche la sezione ritmica picchia che è un piacere, segno che gli anni non hanno scalfito le performance tecniche di Adler ed Ellefson. Ma ritorniamo all' album: la terza traccia, "Fatal Illusion", ha un intro strumentale di un minuto e mezzo, prima che Mustaine attacchi a cantare "Lost inside the system, locked away without a key, No one will ever miss a menace to society..." mentre la successiva "Death From Within" recita la sua rivalsa con "Vengeance breeding greater vengeance, two eyes for one eye, Crowning burning hatred that’s lying deep inside..." "Bullet To The Brain" sembra un po' esulare dalle tematiche precedenti, concentrandosi su una qualunque coppia di un lui e una lei, in cui non sembra regnare molto romanticismo "he had to know, know, know... he'd get what he wants, He had to know, know, know... she'd get what she needs..."  ma "Post American World", con il suo ritmo incalzante riporta l'attenzione su questa desolata società immaginaria, una sorta di Waste Land, "If you don't like where we're going, Then you won't like what's coming next, What will we look like? In a post American world..."; la successiva "Poisonous Shadows", che definirei quasi una sorta di ballad, passatemi il termine, con "When there’s no more grace...does your  start to race? Crawling everywhere in the dark, Poisonous shadows", si insinua nei più reconditi antri della materia grigia, serpeggiando fino al refrain che di sicuro rimane lì, dove la voce di Mustaine l'ha trasportata...insomma, si è capito che è la mia preferita, no? Anche la strumentale "Conquer Or Die!" non scherza affatto, con arpeggi e riff succulenti, che soddisfano pienamente il palato dei più incalliti metal heads e degli amanti dei guitar heroes.
"Lying In State" ha delle lyrics che possono benissimo far parte di un comizio elettorale "What we are witnessing is the decline of western civilization, Crushing our potential and piling it on, how will history portray us? Attack the family, attack their faith and dreams...", mentre la decima traccia, "The Emperor", con  "You look so perfect, but everybody knows, They 're petrified to say the emperor has no clothes..." ci ricorda che l'imperatore è nudo... 

Piace anche la cover di Foreign Policy, resa con un punk rivisitato e un po' più metal, o forse con un metal rivisitato e un po' più punk, ma sempre con un testo che potrebbe suscitare ancora oggi non poche discussioni "Eliminate the incompetents, Difference don't exist in harmony! Survival is superiority!
We don't need no hands across the sea..."

Con un totale di 15 pezzi, per via delle varie bonus tracks ora su i-tunes, ora su Spotify, ora solo per la release giapponese,  Dystopia rischia, a buona ragione, di diventare uno degli album preferiti degli amanti della band di Mustaine e soci.

voto: 8,5/10
Margherita (MEG)

Line Up:
Dave Mustaine – vocal, guitar 
Kiko Loureiro – guitar 
David Ellefson – bass 
Chris Adler – drum 

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