martedì 19 maggio 2015

Faith No More – “Sol Invictus” recensione

Faith No More – “Sol Invictus” 

Pubblicazione: 19.5.2015

Etichetta: Ipecac Recordings

Tracklist
Superhero
Sunny Side Up
Separation Anxiety
Cone of Shame
Rise of the Fall
Black Friday
Motherfucker
Matador
From The Dead



Correva l’anno 1998 e nessuno avrebbe mai pensato che quello sarebbe stato l’ultimo di una band che, per oltre un decennio, ha rappresentato ciò che va oltre la musica: un simbolo, un’icona che va dal grunge al metal, dal pop al rock. Non c’è una sola persona che non abbia almeno un album dei Faith No More in casa e sarebbe superfluo spiegarne il perché.

Quando si sta però per 17 anni fuori dai riflettori, almeno in parte, se consideriamo i vari progetti paralleli di Mike Patton (Tomahawk, Fantômas ect..), le insidie sono dietro l’angolo. Rispetto ad altre band prestigiose che hanno continuato la propria carriera andando di pari passo con la rivoluzione musicale, quando si abbandona un ragazzo nell'età dello sviluppo il rischio è quello di ritornare e trovare al suo posto un uomo maturo e poco propenso ad accettare compromessi. Certo, pretendere un Angel Dust parte II sarebbe stato troppo anche per loro, ma almeno ritrovare, oltre alle emozioni, quel suono inconfondibile che riconosceresti anche senza ausili acustici lo desideravamo tutti.

“Sol Invictus" stava già maturando nella mente dei cinque geni di San Francisco da molto tempo, ma è l’estate del 2014 che porta allo scoperto alcune tracce come "Superhero" e "Motherfucker", dissipando anche alcuni dubbi su questo atteso ritorno.

L’istrionico Mike Patton, sempre in gran forma, dimostra di avere acquisito in questi anni una maggiore consapevolezza dell’enorme dono concessogli dagli dei, facendo però sembrare allo stesso tempo l’album più un tribute alla sua bravura che altro. Cercando di staccare la mente da quello che furono i bei tempi, ed analizzandone i contenuti, troviamo che tracce come "Rise of The Fall", "Matador" e "From The Dead" sono veramente eccellenti, con sincopatici giri di basso di Gould ed un Roddy Bottum che sembra abbia insegnato alle tastiere l’arte del teatro.

Un full length che mostra tutta la propria eccentricità anche con intriganti colpi di scena che vanno ad omaggiare i western movie all'italiana o i super eroi dei cartoni animati, il crossover punk metal faithnomoriano dimostra ancora una volta la propria superiorità, mentre le canzoni se pur ad intervalli irregolari crescono, prima marginalmente poi scavando sempre più nel profondo.

Ci vuole un’attenta analisi e lunghe ore di ascolto per farsi catturare dalle atmosfere che si celano dietro ogni arrangiamento, ma sono i Faith No More, e per quanto ci sforziamo di catalogare questo album fra le prime delusioni di questo anno, non potremmo fare a meno di acquistarlo.

7/10
Michela

Membri:
Mike Patton - voce
Jon Hudson - chitarra
Bill Gould - basso
Mike Bordin - batteria
Roddy Bottum - tastiere


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