sabato 9 maggio 2015

Ghost Season - Ghosts Like Her Recensione


GHOSTS LIKE HER

Self-release 2014

Tracklist:

01. Alive
02. Ghosts Like Her
03. The Bleed
04. Father Time
05. Need

Lineup:
Nick Lountos - Vocals
Nick Christolis - Guitar
Nash Sinner - Guitar
Dorian Gates - Bass
Chris Grekas - Drums


I Ghost Season arrivano dalla Grecia, ma il suono che ci propongono strizza l'occhio in un modo molto ammiccante ad una moderna tendenza tutta americana che potrebbe essere definita come la nuova era dell'heavy metal con diversi accenni all'alternative, ma anche con un orecchio sempre ben teso all'hard rock dei giorni nostri, il tutto ottimamente costruito sulla voce melodica e fluida di Nick Lountos attorno alla quale la musica si tesse come la più bella delle tele al fine di costruire un'ottima opera prima, anzi un ottimo assaggio di quello che sarà la loro prima opera.

Ghosts Like Her è, infatti, solo un EP costituito da cinque brani che, però, ben sintetizzano non solo le influenze dalle quali hanno attinto i cinque ragazzi, ma tracciano anche in maniera assolutamente precisa quello che è il percorso che loro stessi hanno già iniziato a tratteggiare in previsione di un futuro che si prospetta decisamente promettente.

"Alive" è il brano di apertura, quello che imposta tutto il ritmo dei pezzi successivi grazie alla sua grande energia e a quella ponderata aggressività volta non tanto a minacciare l'ascoltatore, quanto a stuzzicarlo con una vastissima gamma di soluzioni musicali che fanno venire un certo languorino.

Le ottime armonie vocali si aprono come le ali di una farfalla pronta a spiccare il volo per la prima volta, incanalando tutta la loro energia in quella che è una traccia che ha il gusto di una ballata rock di fine anni '80, molto suggestiva e di grande complessità, con chitarre perfettamente in sintonia con la grande atmosfera creata dalla voce e il basso capace di tracciare la linea guida di tutto il pezzo. "The Bleed" ha un ottimo equilibrio tra la parte della batteria, turbolenta ed enfatica, che si intreccia con il vorticoso arpeggio del ritornello che, poi, sfocia in un assolo di chitarra di notevole levatura.

C'è una forte complessità di fondo in tutti i brani che appaiono estremamente stratificati, ricchi di sfumature e sfaccettature che si manifestano ascolto dopo ascolto, ma questo non impedisce di godere fin da subito delle melodie orecchiabili come, ad esempio, accade con "Need".

Ci aspettiamo grandi cose dai Ghost Season...

7/10
Dora  


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